Patrizia Lissi: "La nostra è stata una vittoria di squadra"
"Barbara Minghetti era la persona giusta per il centrosinistra, il suo lavoro è stato fondamentale"
Patrizia Lissi, capolista del Pd, è stata la più votata non solo all'interno della coalizione di centrosinistra che ha sostenuto Barbara Minghetti ma in assoluto a Como. Per lei 605 preferenze. Un importante successo personale con il quale attende gli esiti del ballottaggio che domenica 26 giugno determinerà il nome del prossimo primo cittadino: Minghetti o Rapinese, che ripartiranno con un potenziale tesoretto di circa 3700 voti in più a favore della prima.
Abbiamo quindi chiesto a Lissi come ha vissuto questa affermazione elettorale: "Prima di tutto voglio ancora ringraziare chi mi ha votato, perché sinceramente non mi aspettavo così tanti voti, sono contenta e anche un po' sorpresa. Però se tante persone mi hanno aiutato vuol dire che alla fine siano stati premiati il lavoro e l'impegno di questi anni in consiglio comunale.
Come legge l'affermazione del Pd, primo partito in città?
Come capolista del nostro partito, mi sentivo molto responsabile dell'esito. Ho sperato che il mio gruppo andasse bene e onestamente avevo grandi aspettative in questo senso, perché ero certa di avere una bella lista. Fatta di persone che avevano e hanno voglia di impegnarsi per la città senza secondi fini. C'è una progetto e c'è una squadra per realizzarlo. Abbiamo tutti gli stessi valori e un unico obiettivo, quello di un partito che crede nei valori e nel bene della città.
Minghetti era la guida necessaria per il centrosinistra a Como?
Sì, tutte le volte che ha incontrato le persone nei quartieri ha avuto ottimi riscontri. Ma soprattutto Barbara Minghetti ha grande capacità e abitudine di lavorare in squadra. Non c'è mai stato alcun conflitto tra le nostre liste, lei ha ascoltato tutti e si è messa a disposizione mostrando grande impegno sul programma. Io non posso far altro che ringraziarla perché non era affatto scontato che lo facesse e nemmeno facile.
Tanto lavoro, tanti mesi di campagna ma una percentuale di votanti appena sopra il 40%
Abbiamo cercato di coinvolgere il più possibile i cittadini e crediamo molto nella partecipazione. I dati sono però preoccupanti, di sicuro c'è una responsabilità della politica, non lo si può negare. Tuttavia i cittadini devono riappropriarsi dell'importanza del voto. C'è disaffezione ma ci vuole anche coscienza. Certo esiste anche il problema dei più giovani, un problema culturale della nostra società e certo il tema è come rimettere in circolo la partecipazione attiva alla vita della città.
Come interpreta la sconfitta del centrodestra a Como?
Un risultato per loro negativo frutto di 5 anni di governo della città non certo esaltante. Grazie alla giunta Landriscina siamo diventati famosi per fatti di uno squallore incredibile. Mentre invece la città si era mossa con il volontariato e non era certo rimasta indifferente alle questioni dell'emergenza. Poi la mancanza di progetti, i finanziamenti buttati al vento, Giardini a lago, Villa Olmo, musei chiusi, impianti sportivi chiusi. Un lungo elenco di fallimenti.
Al ballottagio perche votare voi e non Rapinese?
Prima di tutto perché la figura del sindaco è fondamentale ma non può fare tutto da solo. Penso sia giusto premiare una squadra e il lavoro che possono fare insieme. Forse è più faticoso costruite una strada con persone diverse. Io penso che noi ci siamo riusciti e che insieme renderemo Como una città vivibile per tutti. Un uomo forte al potere non ha mai portato niente di buono.
Doveste vincere, quale sarà il suo primo impegno?
Penso si debba ripartire dalle piccole cose. Se sarà assessore alle Politiche sociali e ai Quartieri, innanzittutto lavorerò pensando a una Como più vivibile per tutti, partendo dalle persone fragili e dalle loro difficoltà di mobilità in città