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Elezioni comunali 2022

Ida Angela Sala si candida con Civitas: "La cura non può essere discriminatoria"

"L'inviolabilità del corpo è il baluardo oltre il quale qualsiasi intervento di cura deve sottomettersi"

Una nuova candidatuta, quella di Ida Angela Sala, che spalanca la finestra a un tema attualissimo come quello della cura. Non stupisce che succeda con Civitas, le cui posizioni su temi così delicati  sono sempre state aperte al dialogo e mai ideologiche. Bruno Magatti, che non ha mai nascosto le sue sensibilità sulle questioni sociali e sanitarie, anticipa così le riflessioni di Sala: "Con lei ho fatto una lunga conversazione nei giorni scorsi che l'ha portata a decidere di candidarsi con Civitas, nonostante le sue note posizioni sul green pass e sulle vaccinazioni la trattanessero dal farlo. Il suo scritto apre una questione profondissima, ovvero quella che la cura non può fare a meno del consenso, della partecipazione e della presenza della persona curata. Oggi noi abbiamo una cura ridotta a protocolli applicati spesso con sistemi discutibili. Ragione per cui trovo significativo e importante avere con noi una persona come Ida che da 40 vede il suo corpo gestito da altri". 

"Ho scelto di candidarmi nella lista Civitas Como a sostegno di Adria Bartolich sindaca - ha detto Ida Angela Sala - perché voglio inserire una tessera al puzzle, al progetto per la città che la lista ha chiamato Dall'abbandono alla cura. Voglio aggiungere la parola autodeterminazione quando si parla di diritto all'assistenza e alla cura. Insieme ai miei compagni con disabilità e a Bruno Magatti, a partire da quando era consigliere comunale, più di vent'anni fa introducemmo a Como il tema della vita indipendente delle persone con disabilità, una conquista culturale corroborata da un regolamento che ancora oggi ci permette di vivere proprio come tutti e tutte in città e fuori"

"Purtroppo le risorse ad esso destinate - aggiunge Sala - sono rimaste sempre le stesse, a fronte di bisogni cresciuti, ma soprattutto col crescere della consapevolezza dei propri diritti di uguaglianza e libertà maturate tra le dirette interessate, le persone con disabilità. Ma anche tra chi è a loro vicino, per scelta o per destino. Ma la scarsità di risorse, che è sempre una scelta politica, ha posto il freno al diritto ad autodeterminarsi, diritto realizzato solo da alcuni/e ma negato ai più, col rischio di farlo apparire, all'occhio superficiale, non più un diritto ma un privilegio. Autodeterminazione ha a che fare con la libertà, condizione senza la quale l'uguaglianza acquista contorni inquietanti: tutti e tutte abbiamo diritto alla cura, purché essa si svolga nel rispetto della personalità e delle scelte di vita di chi ne usufruisce. L'inviolabilità del corpo è il baluardo oltre il quale qualsiasi intervento di cura deve sottomettersi".

"Questa affermazione - dice ancora Sala - sembra scontata, protetta dalla Costituzione italiana, ma non è così, lo si è visto e lo si vede tuttora con il persistere di misure restrittive e discriminatorie come il cosiddetto green pass, pervasivo strumento di controllo che, lungi dal garantire la salute dei cittadini, viene mantenuto, per ora prudentemente poco richiesto ma pronto alla bisogna, pronto a misurare chi è più obbediente alla cieca autorità".

"Vorrei, con Civitas Como, partendo dalla condizione dei cittadini e delle cittadine con disabilità, mettere a punto regolamenti volti a salvaguardare la libertà di espressione, di circolazione, di manifestazione, di solidarietà, di iniziativa come punto di partenza per superare il clima di paura, di sfiducia e di depressione che pervade la società comasca". 
 

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