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Martedì, 16 Aprile 2024
Elezioni comunali 2022

Como, è polemica per l'utilizzo del nome Democrazia Cristiana

L'ex consigliere comunale Bottone diffida il partito Verde è Popolare che replica: "Per noi lui non rappresenta la DC"

A Como è scoppiato un piccolo caso politico il cui pomo della discordia è l'utilizzo del nome "Democrazia Cristiana". l'ex consigliere comunale Luigi Bottone ha pubblicamente diffidato il nuovo partito Verde è Popolare di Como a utilizzare tale termine. L'occasione è stata un'intervista rilasciata alla radio Ciaocomo dal candidato sindaco Vincenzo Graziani e dal coordinatore provinciale Maurizio Cantelmo. "Hanno esplicitamente dichiarato che Verde è Popolare rappresenta  la continuazione della democrazia cristiana nel simbolo "verde" e che ha consumato un netto strappo per le divergenze ben note con il centro destra - ha affermato Bottone in un comunicato stampa -. Al contrario di quanto sostenuto si informa che la Democrazia cristiana con il gruppo dei Democristiani di centro sono attivissimi, formalmente e giuridicamente presenti con tanto di logo e tesserati in tutta Italia ed anche nel territorio comasco, e non rappresentano la continuazione della DC nel partito "Verde è Popolare" di cui il fondatore risulta essere l'onorevole Rotondi in quota Forza Italia".
"In occasione delle elezioni amministrative di Como - ha aggiunto Bottone - i democristiani partecipano ed  hanno più volte dichiarato il loro appoggio diretto al candidato scelto dal centrodestra e non hanno mai avuto alcuna divergenza o strappo con la coalizione. Pertanto diffidiamo il neo partito "Verde è Popolare" a non usare il termine democrazia cristiana o democristiani per la campagna elettorale. Nel totale rispetto delle persone e della stima nei loro confronti, auguriamo agli stessi un ottimo successo seppur lontani dal centro e centro destra".
Dal circolo provinciale di Verde è Popolare è arrivata una breve e concisa replica: "Per quanto ci riguarda Luigi Bottone non rappresenta la continuazione della vera Democrazia Cristiana, tanto è vero che alle prossime elezioni non ci sarà una lista della DC, al contrario, alcuni suoi esponenti si sono candidati come indipendenti in Fratelli d'Italia. Basti inoltre solo guardare come il simbolo dei democristiani di centro, di cui sempre Bottone si autolegittima portavoce senza avere svolto alcun congresso, non contiene il simbolo dello scudo crociato, i cui diritti appartengono alla fondazione della Democrazia Cristiana dell’onorevole Gianfranco Rotondi quale presidente nazionale, simbolo oggi trasfuso e rinato in Verde è Popolare. A noi risulta inoltre che proprio Bottone sia stato diffidato dal rappresentare la DC, che ad oggi conta in Italia almeno 8 formazioni diverse. Confermiamo pertanto quanto dichiarato a CiaoComo Eadio ed auguriamo a Bottone ed ai suoi due candidati un prospero avvenire in Fratelli D’italia".

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