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Politica Sorico

Troppe minacce e attentati, a Sorico regna la paura: nessuno (o quasi) si vuole candidare

Fa discutere a livello nazionale il caso del piccolo paese lacustre

Troppe minacce agli amministratori, a partire dai sindaci. Troppi atti vandalici, per non dire attentati. A Sorico, ormai, regna la paura tra i politici o aspiranti tali, tanto è vero che per le prossime elezioni comunali previste a giugno 2018 non si riescono a formare liste da candidare. 

I cittadini si ricordano bene quella serie di atti di intimidazione, come le auto bruciate dell'ex sindaco Ivano Polledrotti (era il 2009), l'officina del suo successore, Alessio Copes, data alle fiamme con conseguenti danni da centinaia di migliaia di euro, per finire con l'auto incendiata dell'attuale sindaco uscente Ivano Tamola, subentrato dopo le dimissioni rassegnate da Copes a seguito delle intimidazioni. In mezzo a tutti questi episodi se ne sono registrati altri meno eclatanti ma altrettanto gravi, come la rottura dei vetri dello scuolabus in pieno giorno.

Il caso di Sorico sta facendo il giro d'Italia. Ne parlano giornali e tv, forse perché ad attirare ancora più l'attenzione c'è il fatto che questo piccolo paese di 1.200 anime si trova in una zona che ci si aspetterebbe essere tranquilla, in un oasi di sicurezza nel Nord Italia. E invece sembra di essere nelle più criminose zone della Penisola, dove criminalità organizzata e pubblica amministrazione convivono. E quando questa convivenza non è possibile la prima cerca di "rimettere in riga" la seconda.

A Sorico qualcuno che vuole provare a dare un sindaco e una giunta ai cittadini c'è, si tratta dell'uscente sindaco Tamola e di Ivano Polledrotti. Il primo è disposto a candidarsi, ma non trova abbastanza persone da inserire nella lista. Il secondo, invece, non trova un possibile candidato sindaco. Tutte difficoltà, come hanno ammesso entrambi in alcune dichiarazioni apparse sul Fatto Quotidiano, che nascono dalla paura. Candidarsi a Sorico, o peggio, essere eletti potrebbe essere molto pericoloso. 

Una paura rafforzata dal fatto che le forze dell'ordine in tutti questi anni non sono riuscite a trovare i responsabili di tutte quelle intimidazioni. 

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