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Dodici ore di consiglio. Il sindaco: "Atto di prepotenza dell'opposizione"

Dodici ore consecutive di consiglio comunale. Insieme al sindaco di Como Mario Lucini abbiamo cercato di capire come e perché si sia arrivati a questo record per Palazzo Cernezzi. Un record che ha suscitato anche critiche e sollevato...

Dodici ore consecutive di consiglio comunale. Insieme al sindaco di Como Mario Lucini abbiamo cercato di capire come e perché si sia arrivati a questo record per Palazzo Cernezzi. Un record che ha suscitato anche critiche e sollevato problematiche come, ad esempio, quelle relative ai dipendenti comunali che sono stati costretti a restare in aula e lavorare fino alle 8.30 del mattino a causa della politica cittadina. Una problematica, quella dei dipendenti, affrontata anche in aula la stessa sera della seduta fiume da Diego Peverelli (Lega Nord) che ha chiesto approfondimenti circa la legittimità di un'oltranza che impone ai lavoratori di restare al servizio dei politici tutta la notte.

Sindaco, una seduta di 12 ore non si vedeva da tanti anni e, forse, non si è mai vista a como. Era necessaria?

In passato è già accaduto. Comunque la richiesta di andare ad oltranza, cioè oltre la mezzanotte, è arrivata da noi, ma la durata della seduta non è certo dipesa da noi. Come si è arrivati a fare 12 ore di consiglio? Bisognerebbe chiederlo ai cinque consiglieri della minoranza che hanno utilizzato tutte le pieghe del regolamento per manifestare il proprio dissenso nei confronti della decisione di andare ad oltranza.

Potevate non chiedere l'oltranza?

Non potevamo correre il rischio di rinviare a settembre l'approvazione del bilancio. C'era assoluto bisogno di approvarlo quanto prima per dare il via ad interventi necessari per la città, come le asfaltature o la sistemazione del ponte della darsena. Tutti interventi che non possono essere finanziati per dodicesimi e per i quali c'è bisogno di stanziamenti di risorse nel bilancio di previsione.

Si dice che abbiate rifiutato l'invito della minoranza a rinviare la discussione ad altre sedute perché alcuni dei consiglieri di maggioranza dovevano partire per le vacanze.

C'erano alcuni consiglieri assenti, qualcuno perché aveva programmato le ferie e qualcuno per motivi personali molto seri. Gli altri sono rimasti fino alla fine della seduta anche se dovevano lavorare il giorno dopo, proprio perché era importante garantire il numero legale ed approvare quanto prima il bilancio. E li ringrazio per questo.

L'opposizione, però, vi aveva garantito il numero legale qualora avesse accettato la loro proposta di non andare ad oltranza e di riunirvi un'altra sera. Voi non vi siete fidati.

Innanzitutto, visto il comportamento di alcuni consiglieri di minoranza, probabilmente anche nell'eventuale seduta successiva sarebbe stato necessario ricorrere all'oltranza. Inoltre non potevamo correre rischi. L'approvazione del bilancio è responsabilità primaria della maggioranza e non può essere affidata ad un labile accordo con le opposizioni. Non sarebbe stato responsabile da parte nostra esporre la città a questo rischio. Non ci sarebbe stata alcuna certezza che, durante la discussione, la minoranza non potesse ravvisare, per certi versi legittimamente, le condizioni per non ritenere più valido l'accordo, Che so, la mancata approvazione di un emendamento, la negazione di una sospensione della seduta ecc. Ad ogni modo, non mi risulta che tutti i gruppi di opposizione avessero dato la disponibilità a garantire il numero legale per l'approvazione del bilancio.

E così avete scelto di proseguire la seduta ad oltranza e discutere ben 22 ordini del giorno in una sola notte. In questo modo il consiglio ha costretto i dipendenti a un tour de force.

Mi spiace molto per loro. Abbiamo comunque verificato e non ci risulta che siano state commesse irregolarità nei loro confronti. Ad ogni modo, ribadisco che la durata anomala è dipesa dai cinque consiglieri di minoranza che hanno scelto di utilizzare tutto il tempo a loro disposizione fino all'ultimo minuto, intervenendo in modo ripetitivo ogni volta che potevano. Tra l'altro in discussione c'erano solo ordini del giorno, alcuni dei quali su temi già in larga parte trattati in altre occasioni ed altri su temi che dovranno tornare in aula nei prossimi mesi, come la vendita delle farmacie. E' del tutto evidente che non si trattava del dibattito sul bilancio o su emendamenti decisivi. E' stata una discussione su ordini del giorno che avevano sovente attinenze molto labili con il bilancio, ma l'opposizione ha deciso ugualmente di utilizzare il regolamento per costringere tutti ad una seduta estenuante, al solo scopo di manifestare la propria contrarietà all'oltranza. Lo dissi nel 2011 quando sedevo all'opposizione: utilizzare il regolamento in questo modo pesantemente ostruzionistico, è un atto di prepotenza tanto quanto quelli che può commettere la maggioranza con la forza dei numeri.

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