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Il condannato, il pregiudicato e l'indagato: le tre incredibili nomine di Landriscina nelle società comunali

Rapinese chiede le dimissioni del primo cittadino per avere messo figure "inopportune" nei cda delle partecipate

Il caso di Paolo Lanzara, il commercialista nominato nel cda di Acsm-Agam dal sindaco Mario Landriscina, condannato nel 2018 in primo grado a 5 anni per associazione a delinquere (e attualmente agli arresti domiciliari per un'altra inchiesta giudiziaria), sta arroventando il clima della politica locale. Durissime le critiche piovute addosso al sindaco dai banchi dell'opposizione. E' stato il gruppo consiliare Rapinese Sindaco a sollevare il caso politico e a scagliarsi contro Landriscina per una serie di nomine sindacali nelle società a partecipazione comunale. Il nome di Lanzara è forse il più in vista, ma non certo l'unico.
Procediamo con ordine. Un'interrogazione di Alessandro Rapinese del 6 novembre 2019 chiedeva due cose. La prima: "Se il sindaco abbia, nell'esercizio delle sue funzioni, affidato incarichi a pregiudicati" (probabile riferimento a Gianlugi Rossi, membro del cda di Csu, condannato in Cassazione per bancarotta per distrazione con pena sospesa, ndr). La seconda: "Se all'inizio del mandato, prima di affidare incarichi per conto del popolo comasco abbia verificato carichi pendenti e fedina penale" (probabile riferimento, mai esplicitato da Rapinese, a Lanzara).
In ultimo, nella seduta del consiglio comunale del 18 novembre a Palazzo Cernezzi Rapinese ha chiesto lumi anche riguardo un'altra nomina, quella nel cda di ComoDepur di Vincenzo Rappa, finito indagato nell'ambito di un'inchiesta sul fallimento della "Olmetto" che ha portato al sequestro di beni per 10 milioni di euro.
Dunque, Landriscina ha nominato nelle società a partecipazione comunale un condannato, un pregiudicato e un indagato. Tutte e tre le nomine sono state perfettamente legittime e legali, ma ora che sono venute alla luce non possono non alimentare il dibattito per la loro opportunità (ma forse sarebbe meglio dire "inopportunità") politica. Non solo, come ha fatto intendere Rapinese nel suo intervento di lunedì sera in aula a Palazzo Cernezzi questo "triplete", come l'ha definito lui, appare quanto meno incredibile. Per la precisione, appare incredibile che il sindaco Landriscina fosse ignaro delle posizioni di Lanzara, Rossi e Rappa nei confronti della giustizia: "Sarebbe bastata una ricerca su Google per acquisire informazioni sulle persone da nominare, oppure bastava chiedere ai diretti interessati prima di firmare le nomine". Anche il collega di gruppo di Rapinese, Fulvio Anzaldo, si è scagliato contro Landriscina affermando che il problema "non sono i nominati ma chi li ha nominati" poiché è sua la responsabilità di tali nomine.
Le dimissioni di Lanzara dal cda di Acsm-Agam giunte nella giornata di ieri, 18 novembre, non sembrano sufficienti a gettare acqua sul fuoco. In consiglio comunale Rapinese ha già ventilato la richiesta di dimissioni del sindaco. Resta da vedere, ora, se davvero questa richiesta si tradurrà nella presentazione di una vera mozione di sfiducia. Per il momento nei banchi della maggioranza regna il silenzio, forse perché le nomine dei tre professionisti nei cda di Acsam-Agam, Csu e ComoDepur ai consiglieri che sostengono Landriscina non sembrano poi così tanto incredibili.

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