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Crisi abitativa a Como, Pd: "Ci sono 443 case comunali e Aler sfitte: una vergogna!"

"È intollerabile che ci siano case che potrebbero ospitare famiglie, anziani e persone in difficoltà ma che queste rimangano chiuse"

“Gli alloggi di edilizia pubblica sfitti sul territorio del comune di Como sono 443, tra case comunali e case Aler. Una vera vergogna per il Comune di Como, per l’amministrazione Landriscina, per Regione Lombardia e per la giunta Fontana: è intollerabile che ci siano case che potrebbero ospitare famiglie, anziani e persone in difficoltà ma che queste rimangano chiuse. Le cose devono cambiare e in fretta” denunciano Angelo Orsenigo e Carmela Rozza, consiglieri regionali del Partito Democratico, e Barbara Minghetti, candidata sindaco di Como, che ieri, venerdì 3 giugno, hanno tenuto una conferenza stampa e un flash mob di denuncia alle case di via Tito Livio a Prestino. Qui, dove più di una quindicina di case Aler sono sfitte e chiuse, i residenti hanno sollevato numerose problematiche circa lo stato di manutenzione degli stabili, delle aree verdi comuni e degli impianti di illuminazione. 

Minghetti: “238 alloggi sfitti concentrati nelle periferie. Edilizia pubblica non significhi degrado e miseria. Rimetteremo al centro la cura dei cittadini”

“Sono 238 gli alloggi liberi del Comune di Como (su un totale di 763 unità) la maggior parte dei quali sono inagibili. Dietro ai numeri si nascondono anni di disattenzione del Comune per i quartieri: non è un caso che gli alloggi che richiedono interventi siano all’esterno della Convalle: via Filzi, via Muggiò, via San Bernardino da Siena, via Spartaco, via Turati. Sono decine gli alloggi che richiedono ristrutturazione: in via San Bernardino ne contiamo 42, 22 dei quali liberi ma murati. L’edilizia residenziale pubblica non può equivalere a miseria, degrado e privazione di diritti. In tutto ciò, nel 2021 il Comune di Como ha assegnato solo 16 alloggi. Un numero microscopico” commenta Minghetti.

“La cura dei cittadini e degli spazi deve tornare ad essere una priorità per il Comune di Como che in questi anni ha deciso di non dedicare energie e risorse per intervenire sul proprio patrimonio immobiliare e per fare pressione su Aler perché riqualificazioni e assegnazioni avvenissero in maniera più celere ed efficiente” aggiunge la candidata sindaco.

Orsenigo e Rozza: “Vergogna Regione Lombardia: da anni non si riqualifica e non si assegna. Più di 200 alloggi sfitti per un sistema imballato da leggi e regolamenti incostituzionali”

“Alla vergogna del Comune di Como, si somma la vergogna di Regione Lombardia e della Giunta Fontana: sono 205 gli alloggi Aler sfitti nel solo Comune di Como e di questi ben 114 non sono disponibili per essere assegnati. Nel 2021 erano 207 le case Aler sfitte sul territorio del capoluogo: segno che in un anno nulla è stato fatto nonostante le ripetute denunce da parte del Pd - spiegano i consiglieri Rozza ed Orsenigo - Il quadro provinciale è desolante: 347 alloggi sfitti in tutta la provincia di Como. È chiaro che ci sia qualcosa di profondamente sbagliato in cui Regione Lombardia e la Lega gestiscono il proprio patrimonio immobiliare” dichiarano i consiglieri.

“Il regolamento di assegnazione degli alloggi utilizzato fino ad ora dalla Regione ha discriminato sulla base di due criteri bocciati dalla Corte Costituzionale e dal Tribunale di Milano: la residenza di cinque anni in Lombardia e un certificato di non possidenza di immobili all’estero. La bocciatura di questi criteri ha comportato un grave rallentamento delle nuove assegnazioni, evidente nell’ambito territoriale Aler di Como. Per delle regole discriminatorie imposte dalla destra, ora paghiamo tutti” aggiungono i consiglieri Dem. 

Sempre più persone in difficoltà, sempre meno assegnazioni

“Lo stesso Comune di Como, nel suo piano dell’offerta abitativa 2022, rileva come ‘ampie fasce di popolazione trovano sempre più difficoltà a rimanere nel mercato immobiliare privato per soddisfare il proprio bisogno abitativo’. Nel 2021 infatti ci sono state 350 domande per un bando da 64 abitazioni sui territori di Como, Cernobbio, Lipomo, Montano Lucino e Montorfano. Il 39% delle domande proviene da persone con sotto la soglia dell’indigenza. Ancora una volta, dietro a un numero, si nasconde un dramma sociale davanti al quale il Comune di Como e Palazzo Lombardia non possono assolutamente voltare la testa. La nuova stagione che si aprirà con l’elezione di Barbara Minghetti a Como determinerà un impegno rinnovato e vigoroso perché la vergogna delle case vuote e delle persone per strada finisca” concludono Rozza e Orsenigo. 

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