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Politica Cantù

Cantù, associazione islamica in lotta con il Comune per la libertà di culto: corteo di protesta

All'iniziativa di Assalam hanno aderito anche numerose associazioni non musulmane

Una questione che si trascina da anni e che periodicamente torna ad alimentare dibattiti, confronti politici e proteste: a Cantù l'associazione islamica Assalam rivendica a gran voce il diritto di poter avere un luogo di culto dove pregare. Il muro contro muro con l'amministrazione comunale canturina ha indotto l'associazione a organizzare un corteo di protesta che si snoderà per le vie cittadine il 3 dicembre con partenza alle ore 14 dalla sede di Assalam in via Milano 127 e con direzione Cantù centro. 

"Dopo il reiterato rifiuto dell’amministrazione della nostra città ad un confronto richiesto più volte - scrivono i rappresentanti di Assalam in un comunicato stampa - prendiamo atto che la stessa continua a impedire a persone che vivono e lavorano nel territorio canturino e contribuiscono al benessere collettivo, l’esercizio del diritto di culto nello stabile di proprietà della nostra associazione. Con un ultimo, recente atto, il Comune di Cantù ha deciso di acquisire al patrimonio del Comune il nostro edificio senza attendere la decisione del Tar di Milano. Questo nonostante la legge regionale della Lombardia sia stata dichiarata incostituzionale e il Piano di Governo del Territorio di Cantù preveda per l’immobile di nostra proprietà la possibilità di insediare un luogo di culto. Noi abbiamo acquistato la nostra sede con grandi sacrifici - tengono a sottolineare da Assalam - solo dopo aver avuto la conferma che si potesse legalmente praticare il culto. Intendiamo, con ogni mezzo legale, contrastare questa volontà ingiusta che non permette l'esercizio del diritto sancito dall’articolo 19 della Costituzione. Nonostante la nostra associazione abbia seguito un percorso inclusivo e di integrazione e si sia prodigata per la comunità canturina fornendo il proprio aiuto anche durante la pandemia ad enti ed associazioni operanti sul territorio, l’amministrazione continua a considerarci persone estranee e da escludere. Al di là del ricorso alla giustizia che prosegue il suo cammino - si conclude la nota stampa - chiediamo a tutte le persone di buona volontà, le associazioni, le forze politiche, le organizzazioni sindacali e gli enti religiosi di darci sostegno e aiuto in una battaglia di civiltà per difendere la libertà di culto contro l’oscurantismo che si sta affermando, partecipando al corteo che stiamo organizzando per la convivenza pacifica, l’inclusione sociale, la tolleranza ed il diritto di ogni essere umano di coltivare i propri spazi di spiritualità senza discriminazioni".

All'appello di Assalam hanno già aderito numerose realtà non islamiche. Qui di seguito l'elenco delle associazioni che parteciperanno al corteo: Vivere Insieme, Eranga, Il Ponte, Anpi CantÙ Mariano, Agesci CantÚ 1, Arci Provinciale, Arci Terra E LibertÀ,Arci Mirabello, ComunitÀ  Laudato Si’, Cittadinanzaattiva, Como Senza Frontiere,  Prc/Se Federazione Di Como, Gc Como, Osservatorio Democratico Sulle Nuove Destre Como, Cgil Como, Uil Lario, Auser Territoriale Como, Auser CantÙ, Unire CantÙ, Lavori In Corso, CantÙ Rugiada, Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Sinistra Italiana, Unione Popolare Como.

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