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Como, Polizia locale: presentati 5 nuovi giovanissimi "ghisa"

I vigili sono stati assunti con il nuovo contratto di formazione e lavoro. Tra un anno in servizio a pieno regime

Somo stati presentato oggi presso la sede di Como, 5 nuovi giovanissimi vigili. "Il reintrego delle risorse - ha spiegato l'assessore comunale Elena Negretti  - era fondamentale per la Polizia locale, che avevo la necessità di ripopolare con nuove forze il suo organico. La formula del contratto di formazione, così come previsto dalle nuove modalità di legge - consentirà di assumere tra un anno questi agenti a tempo indeterminato. Sono tutti molti giovami e questo porteà una ventata di aria nuovo all'interni del corpo dei vigili di Como. Mi auguro che si avviino con passione a questo nuovo percorso diventando presato un riferimento per i cittadini e i quartieri".
Il comandante dei Vigili, Donatello Ghezzo, ha poi aggiunto: "Nelle prove di selezioni abbiamo aggiunto anche dei test fisici perchè avevamo bisogno di avere elementi che potessero portare un certo vigore che per questioni anagrafiche non sempre abbiamo potuto garantire fino a oggi. Inoltre abbiamo eseguito una prova di guida alla moto. Oggi possiamo contare su 98 operatori, di cui 33 addetti ai servizi di pronto intervento. Con questi nuovi inserimenti gli addetti ai servizi esterni diventeranno 38". 
Infine il commento del responsabile dei servizi di pronto intervento dei vigili di  Como: "E' un investimento importante - ha detto Giannini - per un settore che era in sofferenza. Abbiamo ricevuto solo 41 domande perché i criteri erano molto selettivi, tra questi l'età non superiore a 32 anni. I cinque elementi che abbiamo selezionati, 4 uomini e una donna, arrivano da varie parti d'Itala, nessuno dalla provincia di Como e alcuni di loro sono "figli d'arte". 

Infine, per dimostare che non è vero che il personale preferisce "imboscarsi" in ufficio piuttosto che lavorare in strada, il comandante Ghezzo ha raccontato un aneddoto curioso: "Un collega, a cui il medico aveva rilasciato un certificato di non idoneità al servizio esterno, ha fatto ricorso spendendo oltre 500 euro di tasca propria. Alla fine ha ottenuto nuovamente l'abilitazione ad operare esternamente". 

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