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I volontari di "Como Accoglie": "Migranti all'autosilo perché respinti dal centro di via Regina"

Marta Pezzati: "Non è una loro scelta"

La rissa avvenuta fuori dall'autosilo Valmulini di Como tra alcuni migranti accampati al piano terra, ha portato di nuovo l'attenzione, per altro già alta negli ultimi giorni, sul caso migranti e accoglienza. Come noto da alcuni giorni sono comparse numerose tende al piano terra dell'autosilo di via dei Mulini (al di sotto di via Napoleona) che alcuni volontari hanno consegnato ai migranti per ripararsi dal freddo.

Tra questi volontari c'è la costituenda associazione Como Accoglie. Una delle loro referenti, Marta Pezzati, ha espresso alcune considerazioni sulla difficile situazione migranti in città che sta alimentando anche il dibattito politico. Innanzitutto sulla rissa scoppiata giovedì mattina 23 novembre 2017 Pezzati ci tiene ad affermare che "la verità è che l’unico reale responsabile di quanto è accaduto si chiama disperazione.
Le altre responsabilità sono di natura politica e vanno attribuite a quelle istituzioni che, con il campo in via Regina occupato per solo due terzi della sua capienza, permettono che 70 persone passino le notti al freddo".

"Non sono illegali"

"Non che il non esserlo li renderebbe meno umani, ma la maggior parte di loro sono "legali" - commenta Pezzati -alcuni sono stati riconosciuti come rifugiati perdendo così, paradossalmente, il diritto all'accoglienza; altri hanno la richiesta di asilo in corso e, fintanto con non viene chiusa la procedura, con un permesso o con un diniego, non solo possono, ma devono restare sul territorio italiano - a seguito degli accordi di Dublino, stipulati fra i Paesi UE, non possono lasciare il Paese in cui la richiesta è stata inoltrata. Altri ancora - aggiunge la volontaria di Como Accoglie - minorenni non accompagnati, sono stati accolti, come impongono le leggi internazionali a tutela dei minori, in strutture ma compiuti i diciotto anni ne sono stati espulsi. Sempre a seguito di questi accordi sono obbligati a inoltrare richiesta nel Paese in cui sbarcano. Dunque se alcuni, non tutti come sostiene l’assessore, volessero e riuscissero passare il confine, sarebbero, in virtù di questi accordi rispediti qua".

"Non possono entrare nel campo"

"Non è loro la scelta di accedere al campo governativo, soluzione sollecitata più volte e da più parti, - aggiumnge la referente dei volontari di Como Accoglie - ma è stata loro preclusa questa possibilità, fino ad ora. Non sono" illegali", dicevamo, e dormono per strada, oltre che per le ragioni sopracitate, spesso perché si sono assentati dal CAS (Centro di Accoglienza Straordinaria) per più di 72 ore: tale assenza non ammette giustificazione ed esclude automaticamente  dal circuito dell’accoglienza nazionale. Per chiarire ancora una volta il luogo comune molto diffuso:i famosi 35 € vengono dati non a loro, ma alle strutture che li ospitano - dando lavoro a italiani e creando reddito per gli italiani. Le ragioni per cui si sono allontanati sono tante, tante quanto le loro storie".

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