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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Cgil Como, arresti 'ndrangheta: "I politici citati nelle intercettazioni si dimettano"

"Non basta l’indignazione collettiva, è necessario togliere ossigeno all’illegalità diffusa ed organizzata"

Era l'alba del 16 novembre 2021 quando sul terrfitorio della Bassa Comasca sono stati avvistati gli elicotteri della Guardia di Finanza. Si trattava di un mega bltiz delle forze dell'ordine per eseguire 54 fermi e un sequestro da 2,2 milioni di euro nei territori comasco, milanese e di Reggio Calabria. In seguito sono uscite anche delle intercettazioni telefoniche e ambientali ed è a queste ultime che si riferisce il comunicato di Cgil Como che chiede che si dimettano i politici che sono stati citati in queste conversazioni. Riportiamo integralmente. 

«Il blitz di martedì, frutto del lavoro di indagine della direzione distrettuale antimafia lombarda, ha portato di nuovo alla luce il fenomeno dell’infiltrazione mafiosa nella nostra provincia. La ndrangheta governa ormai intere aree del territorio ed estende il suo controllo su una parte significativa dell’economia locale.
L’attività della magistratura è fondamentale ma insufficiente se lasciata sola.
E’ necessario una presa di coscienza dell’intera società.
Le istituzioni, le organizzazioni di rappresentanza, l’associazionismo, la cittadinanza attiva, ognuno di noi, deve fare la sua parte per combattere questo cancro prima che diventi metastasi.
Non basta l’indignazione collettiva, è necessario togliere ossigeno all’illegalità diffusa ed organizzata.

Per fare questo serve estendere la rete sociale di buone relazioni, mettere in campo politiche inclusive e di promozione sociale.
Una denuncia determinata come organizzazione sindacale la vogliamo fare nei confronti della cattiva politica che si nutre del consenso di personaggi al centro dell’indagine.
Facciamo riferimento in modo esplicito ai componenti del consiglio comunale di Como, Cantù e Lomazzo che, pur non essendo destinatari di misure restrittive, hanno intrattenuto rapporti equivoci con membri della ndrangheta.
Non è necessario che i comportamenti abbiano rilevanza penale per ricevere una ferma condanna morale.
Quei politici citati nelle intercettazioni, che hanno cercato consensi “per conoscenza”, prescindendo dal rapporto fiduciario individuale e dalle buone prassi, devono rimettere immediatamente i propri incarichi.
E’ ora di rescindere i rapporti che affondano in quell’area grigia, anticamera dell’illegalità e nemica dell’etica.»
 

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