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Il pericolo delle cave inquinanti nel Comasco: il grido d'allarme passa da Bruxelles

Mobilitazione del Movimento 5 Stelle a livello europeo e regionale

Le cave nel Comasco continuano a creare danni ambientali nocivi per la salute delle persone. Intanto i cittadini raccolgono le firme e la questione approda a Bruxelles grazie all'iniziativa di Eleonora Evi del Movimento 5 Stelle.

“Siamo riusciti ad accendere anche il faro dell’Europa sull’inaccettabile situazione delle cave del Comasco. Il Parlamento Europeo, su mia richiesta, ha inviato una lettera all’assessore regionale Cattaneo e all’assessore provinciale Mascetti, chiedendo provvedimenti tempestivi a difesa dell’ambiente e della salute dei cittadini”. Lo dichiara Eleonora Evi, eurodeputata del Movimento 5 Stelle che ha portato sul tavolo di Bruxelles la questione delle cave, oggetto di una petizione sottoscritta da diversi cittadini comaschi e discussa, lo scorso 21 marzo, dalla Commissione competente del Parlamento UE.

“Provincia e Regione hanno deciso di voltarsi dall’altra parte mentre l’attività delle cave continua indisturbata ad inquinare d’amianto i corsi d’acqua e compromettere la qualità dell’aria che respirano i cittadini. La decisione di non sottoporre a VAS tutte le 21 cave - continua Evi - rappresenta la disponibilità di chi governa a sacrificare l’ambiente e la salute dei cittadini in favore della tutela di interessi privati”.

Un problema, quello delle cave nel Comasco, evidenziato anche da Raffaele Erba, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle. “Concordo con la posizione di Eleonora Evi, mi adopererò per capire come far emergere il problema in Regione perché le questioni ambientali possono avere delle ricadute sulla salute delle persone e quindi è necessario attivarsi per evitare conseguenze negative”.

“Il monito europeo porta inevitabilmente ad una riflessione sul tema e sulle gravi responsabilità nel mancato ascolto dei cittadini – aggiunge Giovanni Currò, deputato del Movimento 5 Stelle - Grazie al prezioso lavoro della Eurodeputata Eleonora Evi, i cittadini, fino ad oggi inascoltati, hanno avuto un riscontro dalla più alta istituzione, l’Europa. L’ambiente e soprattutto la salute non possono
essere messi a rischio. La Regione e la Provincia intervengano con estrema urgenza e pongano rimedio con soluzioni tempestive e radicali".

Grande soddisfazione per il risultato raggiunto anche da parte di Alessandro Zangrandi, Presidente del Comitato Tutela Val Mulini e primo firmatario della petizione: “Grazie all’intervento di Eleonora Evi, la voce dei cittadini comaschi è stata finalmente ascoltata. Il territorio Comasco ha alzato la testa per pretendere ciò che dovrebbe essere già garantito, ovvero la tutela della salute e del nostro bellissimo territorio. Ora le autorità preposte non possono più restare sorde all’appello dei cittadini”.


 

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