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Cavadini e la mostra: "Preoccupato per il deficit di 217mila euro"

“Mi preoccupa il deficit di 217.905 euro della mostra su Sant’Elia e sicuramente per il futuro terrò conto dei suggerimenti che da più parti mi sono arrivati, ma ribadisco che il progetto triennale non è in discussione”. Luigi Cavadini...

“Mi preoccupa il deficit di 217.905 euro della mostra su Sant’Elia e sicuramente per il futuro terrò conto dei suggerimenti che da più parti mi sono arrivati, ma ribadisco che il progetto triennale non è in discussione”. Luigi Cavadini, assessore alla Cultura del Comune di Como, ha concluso così la sua audizione in commissione cultura questo pomeriggio a Palazzo Cernezzi. Incalzato dai commissari di minoranza, Cavadini ha prima tracciato il bilancio consuntivo della mostra di Villa Olmo su Sant’Elia per poi rispondere alle critiche e osservazioni (in alcuni casi dal sapore di provocazione) arrivate dai consiglieri soprattutto di minoranza, primo fra tutti l’ex assessore Sergio Gaddi, predecessore di Cavadini e organizzatore delle nove precedenti grandi mostre di Villa Olmo.

Tante le accuse di “fallimento” mosse, per esempio, da Rapinese (che ha parlato di fallimento economico), Scopelliti e Gaddi. Voci fuori dal coro sono state quelle dei commissari di maggioranza Antonello Paulesu e Italo Nessi che hanno difeso la validità del progetto culturale sostenendo che non si possa solo ragionare in termini economici quando si tratta di cultura.

Una mostra che, come noto, ha avuto 16.956 visitatori e che ha totalizzato un ricavo di 443.679. Come detto, il deficit è, euro più euro meno, quello che non ufficialmente circolava da alcune settimane: 217.905 euro. Secondo Cavadini gli elementi che hanno portato a un rendiconto con un margine negativo di questo tipo sono da attribuirsi alla biglietteria e alla vendita delle guide e delle audioguide. Ad abbattere questo deficit potrebbe arrivare una sponsorizzazione della Regione Lombardia. C’è da dire che anche se contabilizzati mancano all’appello ancora 150mila euro di sponsor che non hanno ancora versato il contributo promesso (100 mila euro da Fondazione Cariplo, 30mila da Camera di Commercio e 20mila euro da amministrazione provinciale). Se uno di questi sponsor dovesse venir meno il deficit aumenterebbe.

L’assessore è stato incalzato da una serie di critiche da parte dei consiglieri , soprattutto di minoranza. Il consigliere Scopelliti ha dichiarato a gran voce che si tratta di una mostra completamente errata: “Senza dubbio è una scelta culturale sbagliata ma il dato incredibile è che si voglia continuare a perseverare su questa strada per altri due anni”. “Se fossi Cavadini avrei già rassegnato le mie dimissioni – ha commentato Rapinese – Non mi permetto di giudicare la mostra sul piano culturale ma da amministratore non posso tacere. Non si può sbagliare un preventivo senza pagarne le conseguenze”. L’intervento più atteso e incalzante è stato senza dubbio quello di Gaddi, predecessore di Cavadini. “Ciò che mi scandalizza è il voler spacciare per cultura la propria incapacità – ha tuonato Gaddi – La ragione per la quale la mostra non ha funzionato è in realtà semplicissima: si tratta di una brutta mostra”. Gaddi ha dichiarato che una mostra di questo tipo doveva essere complementare e non sostitutiva e che andava fatta solamente in Pinacoteca lasciando Villa Olmo libera di ospitare altre mostre (l’ex assessore alla Cultura aveva chiesto di poter allestire una mostra su Leonardo). “Non va dimenticato che vi abbiamo consegnato un patrimonio efficiente frutto di 9 anni perfetti e un pubblico fidelizzato – ha spiegato Gaddi – Voi siete riusciti a dilapidare questo patrimonio non riuscendo nemmeno ad avvicinarvi all’obbiettivo ridicolo dei 50 mila visitatori che voi stessi vi eravate dati”. Gaddi, dopo avere attaccato duramente anche il curatore della mostra di Sant'Elia, Marco De Michelis ("Responsabile del fallimento culturale della mostra") ha concluso affermando la necessità di puntare sui grandi nomi e tra le righe ha lanciato la proposta di organizzare una grande mostra a Villa Olmo su Escher, rivolgendosi a Cavadini: "Le piace Escher?".

“Posso mettere in discussione il fatto che la mostra non sia piaciuta ma molti di quelli che continuano a parlarne e a criticarla non l’hanno mai vista – ha concluso un amareggiato Cavadini - Questo però è inammissibile”.

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