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Caso paratie, dall'opposizione pioggia d'interventi contro Lucini: dimissioni e commissariamento

C'era da aspettarselo: in apertura del consiglio comunale di lunedì sera (il primo dopo la pausa delle festività natalizie) si sono susseguiti numerosi interventi preliminari sul caso paratie e relativa inchiesta della Procura che indaga sul...

C'era da aspettarselo: in apertura del consiglio comunale di lunedì sera (il primo dopo la pausa delle festività natalizie) si sono susseguiti numerosi interventi preliminari sul caso paratie e relativa inchiesta della Procura che indaga sul cantiere del lungolago. Un'inchiesta, come ormai ben noto, che tocca tutti, dagli albori (quando si decideva di realizzare il progetto, durante il primo mandato dell'ex sindaco Stefano Bruni) fino alle ultime decisioni prese dall'attuale giunta di centrosinistra guidata dal sindaco Mario Lucini. Ecco perché l'opposizione non si è lasciata scappare l'occasione di indirizzare al sindaco critiche e richieste, attaccandolo per i mancati risultati ottenuti per sbloccare i lavori delle paratie dopo avere deciso alcune consistenti modifiche al progetto. Più di un consigliere ha voluto ricordare a Lucini che nella lente d'ingrandimento dell'Autorità anticorruzione (e di conseguenza anche della Procura che ne ha recepito la relazione effettuata dopo lunghi approfondimenti) non c'è solo l'operato di Bruni ma anche il suo, in particolare proprio la terza perizia di variante voluta e predisposta durante il suo mandato.

Ada Mantovani (Adesso Como) ha chiesto di sapere se "esista un parere legale degli uffici o della segreteria a sostegno della terza variante voluta da Lucini" e ha concluso il suo intervendo dichiarando: "Personalmente confido nel commissariamento del cantiere".

Secondo Sergio Gaddi (Forza Italia) "si vuole far passare sotto silenzio la questione Anac" e "il sindaco ha una responsabilità aggravata dal fatto che è un geologo. Nessuno come lui conosceva il problema del lungolago. Troppo comodo tentare oggi, dopo il fallimento di quasi quattro anni di nulla, di allargare la responsabilità di quanto avvenuto".

"Il sindaco ha sempre ribadito che quanto aveva fatto era corretto - ha invece affermato Alessandro Rapinese (Adesso Como) - e quando il consigliere Luppi dice che la maggioranza dà pieno sostegno a Lucini o nonha letto la relazione di Anac o è in malafede". Il riferimento è all'intervento di Andrea Luppi, capogruppo PD, che pochi minuti prima aveva ribadito in aula quanto le forze di maggioranza hanno espresso già nei giorni scorsi, cioè pieno appoggio a Lucini fino alla fine del suo mandato.

Enrico Cenetiempo (Gruppo misto) ha voluto per così dire ricordare a Lucini i motivi della sua elezione a sindaco: "E' stato eletto grazie alla spaccatura del centrodestra e alle promesse fatte di risolvere i problemi paratie e Ticosa. Aveva promesso a tutta la cittadinanza che lui e la sua maggioranza sarebbero stati in grado di risolvere queste priorità". Cenetiempo ha poi chiesto le dimissioni del sindaco concludendo con "una piccolabattuta: di paratie ferisce, di paratie perisce".

Marco Butti (Fratelli d'Italia) dopo avere evidenziato le criticità delle scelte attuate dalla giunta Lucini ha tenuto a spiegare che "nessuno mette in dubbio l'integrità morale del sindaco, non c'è nessun attacco verso la sua integrità".

Il sindaco, però, non era in aula ad ascoltare gli interventi dei consiglieri di minoranza. E' entrao in consiglio non appena sono terminati.

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