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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Caso moschea in consiglio, la Lega all'attacco

Un wordcloud del discorso di Diego Peverelli ieri in consiglio comunale. Parole ricorrenti: regole, assessore, culto, sindaco e rispettare Moschea a Camerlata, la Lega Nord va all’attacco. Dopo la notizia pubblicata da Quicomo a proposito dell...

Un wordcloud del discorso di Diego Peverelli ieri in consiglio comunale. Parole ricorrenti: regole, assessore, culto, sindaco e rispettare

Moschea a Camerlata, la Lega Nord va all’attacco. Dopo la notizia pubblicata da Quicomo a proposito dell presenza di un cartello, scritto in turco, comparso nel quartiere cittadino (“mescid piano sotto”, dove “mescid” significa “moschea”).

Il caso è approdato in consiglio comunale a Como. In questi giorni l’assessore alla sicurezza, Marcello Iantorno, ha fatto sapere che il diritto di culto appartiene a ogni comunità e che quindi l’amministrazione è pronta al dialogo e al confronto con ogni confessione religiosa. Iantorno ha anche evidenziato come l’assenza di luoghi dedicati costringa molte comunità cittadine ad arrangiarsi come possono allestendo o improvvisando spazi dedicati alla preghiera. diego-peverelliTanto è bastato per mandare su tutte le furie il capogruppo del Carroccio, Diego Peverelli. "Le affermazioni di Iantorno mi hanno scosso e amareggiato" ha detto ieri sera in consiglio durante una preliminare.

"Così – aggiunge – sono andato al settore Urbanistico per verificare la documentazione che comprovasse la regolarità dell’attività di culto che emerge anche dalle cronache cittadine".

Secondo quanto ricostruito da Peverelli la documentazione, relativa a Camerlata, non prevede alcun luogo di culto (già nel 2006 la Lega scese in strada per far chiudere la moschea di via Pino).

I faldoni depositati in comune evidenzierebbero come nel mese di marzo 2007, la “Lega dei Centri Culturali Islamici Italia” a nome del legale rappresentate signor Abdurrahman Karamedir ha inoltrato richiesta al settore Urbanistico del Comune di Como “un parere per il collocamento di un Centro Culturale Islamico in via Turati della Sezione Censuaria di Camerlata”. La Commissione edilizia il 19 aprile 2007 ha poi espresso un «Parere preliminare favorevole alla destinazione d’uso proposta, ovvero per semplice attività culturale» (firmata dall’archietto Francesco Salinitro).

Poi il 20 febbraio 2012, il signor Ari Vahit, Presidente della Lega dei Centri Culturali Islamic, chiedeva agli uffici urbanistici comunali di aprire una S.c.i.a (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) per opere interne con cambio di destinazione d’uso nello stabile di via Turati, "per la quale allo stato attuale la parte interessata – sostiene Peverelli - non ha mai provveduto, come previsto dalle leggi urbanistiche a comunicare dove intendeva conferire i materiali di risultanza, a esibire copia delle notifiche preliminari o le dichiarazioni che il cantiere fosse soggetto alla predisposizione del Piano di Sicurezza e a fornire la dichiarazione attestante l’avvenuta verifica delle documentazioni". Inoltre, secondo il leghista, "negli uffici comunali non risulta neanche che sia stata comunicata la fine di lavori".

Di qui l’accusa: "A questo punto chiedo al sindaco Lucini – dice Peverelli - come questo stabile possa essere considerato agibile e con che diritto e con quale autorizzazione questa associazione professa attività di culto in un luogo non autorizzato e abilitato per legge?". Poi Peverelli sposta il tiro su Iantorno "chiedo al sindaco come possa il Suo assessore alla sicurezza esprimersi con forme così poco rispettose per qualsiasi regola urbanistica. Ritengo che le affermazioni dell’assessore siano inaccettabili oltre che offensive verso tutte le regole urbanistiche, civili e soprattutto verso la cittadinanza comasca che le stesse regole è chiamata, giustamente, a rispettare puntigliosamente".

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