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Pdl di Como, rottura ufficiale. Butti a Gaddi: "Proposte irricevibili"

Pdl di Como, la rottura è definitiva. Lo si era capito già nel primissimo pomeriggio dalle dichiarazioni di Alessio Butti, coordinatore provinciale del Pdl, rilasciate al termine dell'incontro con l'assessore Sergio Gaddi. Nell'incontro, al quale...

Pdl di Como, la rottura è definitiva. Lo si era capito già nel primissimo pomeriggio dalle dichiarazioni di Alessio Butti, coordinatore provinciale del Pdl, rilasciate al termine dell'incontro con l'assessore Sergio Gaddi. Nell'incontro, al quale hanno partecipato anche il vice coordinatore Patrizio Tambini e la candidata sindaco Laura Bordoli, si è parlato di come affrontare la situazione di stallo all'interno del partito, che vede Gaddi pronto a sfilarsi proprio in vista delle elezioni per presentarsi con una sua lista. L'incontro è durato circa un'ora e si è svolto nello stabile dove ha sede l'ufficio di Butti, in centro storico.

Gaddi ha parlato di "impegni presi a Roma che riguardano la tutela di un'area politica e una sensibilità culturale che fa riferimento all'inizio del Pdl. Questo è il punto in discussione. Se riusciremo a trovare un accordo su questo punto bene, se no ognuno serenamente farà le sue valutazioni".

Butti non è entrato nei dettagli, ma alcune dichiarazioni rilasciate subito dopo l'incontro era state eloquenti: "Non dovete chiedere a me come è andato l'incontro, chiedete a Gaddi. Chiedetegli cosa ha messo sul tavolo, per noi è sostanzialmente irricevibile, almeno per il 30%". Ma quando se ne arriverà a una? "Chiedetelo a Gaddi, credo che il suo obbiettivo sia di non farci presentare la lista". Alla domanda "la decisione di Gaddi di presentarsi con una lista autonoma voglia dire che è fuori dal partito?" Butti non ha risposto.

Gaddi, raggiunto poi telefonicamente, ha replicato: "Io difendo solo un progetto culturale che non deve essere spazzato via, chiedo rispetto. Non chiedo posti, tanto è vero che sono pronto a rinunciare a tutti i posti che mi sono stati offerti, come la carica di vicesindaco e quant'altro. Chiedo solo rispetto degli impegni presi dal coordinamento nazionale".

In serata è poi arrivato il lungo comunicato ufficiale del Pdl di Como che riportiamo integralmente.

Malgrado i ripetuti tentativi di messi in atto dal PdL locale e nazionale per trovare una soluzione che accontentasse la componente guidata da Sergio Gaddi, l'attuale assessore alla Cultura ha optato per adottare la politica "dell'asticella", alzandola di volta in volta.

Il PdL non aveva chiuso la lista proprio per consentire a Gaddi di poter esprimere la quota di competenza in termini di candidati. Inoltre, con l'accordo locale e nazionale, era stato garantito a Gaddi il ruolo di vice sindaco e la delega alla Cultura, oltre alla possibilità di concordare, in caso di vittoria un'adeguata rappresentanza. Ma l'asticella continuava a salire e così ha preteso di parlare di nomine, in perfetto stile "prima repubblica", e di congressi che nulla hanno da spartire con una competizione elettorale comunale.

Morale: il PdL e Laura Bordoli, nella sua veste di candidata a sindaco, hanno deciso, dopo tre settimane di polemiche unilaterali sulla stampa, di pensare al futuro della città, alla compattezza del partito e alla qualità della lista. La trattativa è finita con l'amarezza di una constatazione: Gaddi qualora fosse stato sconfitto alle primarie, si era impegnato, sul suo onore e senza nulla pretendere in cambio, a sostenere Laura Bordoli. Se Laura Bordoli avesse perso le primarie si sarebbe messa lealmente al servizio del partito e del candidato sindaco. Il primo, dunque, non ha mantenuto fede all'impegno.

Interpellata al termine della lunga riunione, il candidato sindaco Laura Bordoli ha spiegato: "Adesso è necessario guardare avanti, nell'interesse della città e dei problemi aperti; con oggi inizia la vera campagna elettorale e mi auguro che d'ora in poi tutti lavorino nella stessa direzione. L'impegno preso con i comaschi era quello di cambiare e di fare squadra, per lavorare intensamente con tutte le forze sociali ed economiche per il rilancio di Como. Ora le premesse per farlo ci sono". Anche sulle polemiche di queste giornate e sul patto per le Primarie, il candidato dimostra di avere le idee ben chiare.

"Ho mantenuto un profilo basso in queste settimane di polemiche proprio perché non fa parte del mio carattere creare tensioni che non favoriscono la fluidità del nostro lavoro. Mi spiace che una persona che reputavo di parola non abbia rispettato un impegno che reciprocicamente c'eravamo presi prima delle Primarie. Purtroppo Gaddi non si è mai fatto una ragione della sconfitta. Sono però molto onorata del fatto che, in questi stessi giorni molto convulsi, tantissime amiche e donne comasche mi abbiano invece esortato e incoraggiato a proseguire con immutata determinazione".

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