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Brunati non ci sta: basta lamentarsi del traffico, parliamo del successo della Città dei Balocchi

L'assessore Bella: "viabilità difficile ma Como ha retto e non è stata bloccata dalle auto"

Mentre gli assessore Bella e Negretti, insieme al comandante dei vigili Ghezzo, illustravano in Comune i dati dei primi weekend della Città dei Balocchi - provando a dimostrare grafici alla mano che la città aveva tutto sommato retto al gigantesco impatto - Daniele Brunati, patron della kermesse natalizia- ascoltava assistito dal sorriso  sornione di chi sa di avere in mano un giocattolo "pericoloso", per l'ormai indiscussa popolarità, ma indiscutibilmente vincente: una sorta di top player del Natale che nessuno oserebbe mettere in panchina quando gioca in uno stadio che ormai sembra il Maracanã.  Ma quando un giornalista ha messo l'accento sulla citta bloccata dal traffico e sui mezzi di soccorso in difficoltà - circostanze peraltro ampiamente smentite sia da Bella sia da Ghezzo - Daniele Brunati è tornato il vecchio Daniele Brunati, quello che dà il meglio di sé quando viene ferito,  trasformando il suo sorriso in un ruggito d'orgoglio per richiamare attenzione sul successo della manifestazione (peraltro da noi già evidenziato nei giorni scorsi in questo articolo) e non sui problemi che inevitabilmente ne conseguono. Dargli torto, almeno in ottica generale, è davvero difficile: se Como è sotto la lente d'ingrandimento in questo periodo, non c'è dubbio che sia grazie allo spettacolo offerto da una manifestazione che sta portando risultati che hanno pochi eguali in altre città d'Italia a dicembre.

Il solo dato dell'autosilo di Val Mulini - soldout l'8 dicembre e con la navetta a pieno regime su e già tra Como e Camerlata, con i vigili a costruirgli una corsia preferenziale in via Milano - basterebbe da solo a dare la dimensione delle potenzialità di una kermesse che ha trasportato a Como nell'ultimo weekend oltre 160 mila persone, quasi il doppio dei suo abitanti. Con questi numeri, nonostante, bus, battelli e treni abbiamo contribuito trasportando in città migliaia di persone, è inevitabile che sia siano generate ripercussioni importanti sulla circolazione in centro città e nelle arterie principali come la Napoleona. Soluzioni diverse da quello praticate, con la polizia municipale impegnata a pieno regime nei punti strategici, al momento non ce ne sono. Anche l'ipotesi di bloccare le auto in periferia, oltre a tutta una serie di questioni tecniche da risolvere, avrebbe comunque senso solo in presenza di grandi aree di parcheggio che oggi non esistono nemmeno sulla carta. Così come ancora non esiste il parcheggio della Ticosa, elemento che potrebbe almeno risolvere in parte la questione. L'unico rischio è che prima o poi inizi a circolare la voce che venire a Como è difficile se non impossibile, anche se davanti a qualcosa che piace molto la gente non si scoraggia certo facilmente. 

Se Brunati ha costruito il "balocco perfetto" - rispetto al quale si capisce bene come possa essere fastidioso spostare sempre l'attenzione dagli elogi alle criticità - sarà però anche il caso, nel limite oggettivo che una città come la nostra impone per la sua naturale configurazione, di provare a costruire un piano possibimente capace di guardare oltre all'emergenza. Detto questo, i numeri della Città dei Balocchi seppure anora in crescita sono vicini al fisiologico ed è difficile pensare che una piccola città con un girone unico e che non arriva nemmeno a 100 mila abitanti, non vada in crisi quando in poco più di un mese viene travolta da oltre due milioni di persone con il naso all'insù. A meno che, inizi a diffondersi seriamente l'idea che passare ore e ore in auto non sia peggio che prendere i mezzi pubblici. 

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