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Box, chioschi e residenze: non tutti saranno messi a gara. E' polemica

"Una cosa che fa inorridire". Così il presidente del consiglio comunale di Como, Mario Pastore, ha commentato gli indirizzi di giunta per il "giro di vite" sulle concessioni di box, chioschi e residenze. Oggi si è svolta la commissione Patrimonio...

"Una cosa che fa inorridire". Così il presidente del consiglio comunale di Como, Mario Pastore, ha commentato gli indirizzi di giunta per il "giro di vite" sulle concessioni di box, chioschi e residenze. Oggi si è svolta la commissione Patrimonio del Comune di Como interamente dedicata allo scandalo dei box a prezzi stracciati per dirigenti ed ex dirigenti comunali. A relazionare sulla situazione del patrimonio comunale è stato il segretario generale di Palazzo Cernezzi, Nunzio Fabiano, che ha chiarito le linee di indirizzo approvate dalla giunta. In sintesi: box, residenze e chioschi saranno messi a gara alla scadenza della concessione, senza più rinnovo automatico. Fin qui tutti d'accordo. Poi, però, Fabiano ha fatto presente che ci potrebbero essere dei casi in cui il privato che ha ottenuto la concessione potrebbe avere effettuato dei lavori onerosi a proprie spese. in tal caso si potrebbe pensare a una proroga per consentire al privato di ammortizzare i costi sostenuti. Ed è qui che è arrivata la critica più pesante da Mario Pastore (presidente del consiglio aderente al FLI). Le domande poste da Pastore hanno lasciato intendere che, nonostante il giro di vite ventilato dalla giunta, potrebbe esserci lo stesso qualche privato che potrebbe comunque essere avvantaggiato, soprattutto in caso di subentro. In almeno un caso, infatti, ci sarebbe un privato che sarebbe subentrato nella concessione di un bene del Comune senza che fosse adeguato il vecchio e vantaggioso canone.

Sia Donato Supino che Alessandro Rapinese hanno contestato la mancata trasparenza per la mancata consegna di dati che entrambi avevano richiesto tra marzo e aprile scorsi. Rapinese, inoltre, ha denunciato "l'abuso" che secondo lui commetterebbero alcuni assessori, come Sergio Gaddi (Cultura e Bilancio) che parcheggiano all'interno del cortile di Palazzo Cernezzi anche quando non lavorano. E ha evidenziato la disparità tra i dirigenti che possono parcheggiare in Comune e i normali dipendenti che non hanno tale possibilità.

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