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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

200 giorni di Rapinese, il bilancio della minoranza: "Con lui dialogo impossibile, boccia ogni proposta"

Per i gruppi di centrosinistra il sindaco ha eretto un muro inscalfibile

Un sindaco con il quale è impossibile dialogare, al quale è impossibile avanzare qualunque proposta concreta, anche al di là di ideologismi e convinzioni politiche. Alessandro Rapinese è per il gruppi di minoranza di centrosinistra l'esatto opposto di quello che dovrebbe essere un rappresentante delle istituzioni che cerchi il bene della collettività. Per Svolta Civica e PD il sindaco Rapinese oltre a bocciare a priori ogni proposta proveniente dai banchi della minoranza non ha nemmeno concretizzato niente di importante in questi primi 200 giorni di mandato. L'elenco delle cose non fatte dall'amministrazione Rapinese è, secondo gli esponenti di centrosinistra a Palazzo Cernezzi, lungo. Lungo, però, è anche l'elenco delle mozioni e delle interrogazioni presentate dalle minoranze, mozioni sistematicamente bocciate e interrogazioni a cui non sono state date risposte, o sono state date in modo a dir poco insoddisfacente. Insomma, tra maggioranza (giunta inclusa) e minoranza ci sarebbe un vero e proprio muro voluto proprio dal sindaco.

Le promesse mancate

Barbara Minghetti (Svolta Civica) ha ricordato innanzitutto la questione legata alla piscina di Muggiò: "Era pronto un project financing che avrebbe dato alla città in due anni e mezzo una piscina (anzi, tre, di cui una per bambini) con sostenibilità energetica e moderna. Al posto di questo progetto che, ad oggi, sarebbe potuto partire con i lavori dopo i sei mesi di gara, dovrebbe esserci una piscina rabberciata alla bell’e meglio in tre-sei mesi con sistemazione di un edificio ormai ammalorato e superato tecnologicamente". E ancora il centro di via del Doss: "Siamo convinti che ci fossero margini per consentire che restasse aperto".

Respinta ogni proposta

Patrizia Lissi (PD) ha sottolineato come qualunque proposta presentata dalla minoranza sia stata sistematicamente bocciata. "Il sindaco - ha detto - non ha bocciato solo proposte politiche e ideologiche, ma anche quelle prettamente concrete che miravano a risolvere in modo efficace determinati problemi". Sulla indisponibilità del sindaco al dialogo Lissi ha ricordato la mozione su disagio giovanile: "Non avevo ancora finito di presentarla quando il sindaco è passato vicino ai banchi dell'opposizione dicendo che tanto ce l'avrebbe bocciata".

Capoluogo senza una vera figura di guida

Stefano Legnani (PD) ha menzionato l'esempio del secondo lotto della tangenziale per evidenziare l'incapacità del Comune di Como di essere punto di riferimento del territorio: "In un'interrogazione ho chiesto se l'amministrazione si sia attivata con gli altri enti coinvolti nell'eventuale opera del secondo lotto della tangenziale per promuovere un confronto al riguardo. L'assessore competente ha risposto che di quell'opera c'è bisogno, ma nonostante questa consapevolezza nulla è stato fatto in questa direzione".

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