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Il bando degli eventi estivi cucito su misura per gli artisti di strada

Sembra surreale ma è tutto vero: piazze e via di Como appaltate a concertini in loop da mezz'ora

La vicenda è quasi surreale. E non tanto perché siamo a giugno e quindi in abbondante ritardo. A suscitare stupore, almeno stando a quanto trapela dall'atteso bando per gli eventi estivi da 70 mila euro, sono le regole d'ingaggio, chiamiamole così, sui cui lo stesso si basa. Regole che, salvo ripensamenti o correttivi dell'ultima ora, sembrano di fatto andare a contraddire proprio una delle battaglie principe di questa amministrazione, ovvero quella contro gli artisti di strada. Ciò che chiede il bando sembra infatti costruito per creare da luglio a settembre un estate in città cucita su misura per gli artisti di strada: concerti di mezz'ora, ripetibili nell'arco della serata, nello stesso luogo ma possibilmente anche altrove, senza ampiflicazione e probabilmente pure senza palco. 

Facile desumere che nessun musicista con un minino di nome possa sottostare a simili regole che impediscono di fatto un qualsiasi spettacolo strutturato. Facciamo un esempio recente. Lo scorso anno in piazza Grimoldi ha suonato Alberto Fortis: provate a immaginare che dopo mezz'ora interrompa il suo spettacolo o lo riprenda dopo una bella pausa nello stesso posto. Oppure, peggio ancora, che dopo mezz'ora debba fare i bagagli e spostarsi altrove ripetendo magari lo stesso repertorio. 

Vien da ridere o da piangere. Fate voi. Chi può sottostare a tutto ciò? Semplicemente chi abitualmente già lo fa: gli artisti di strada. Non certo dei professionisti che hanno nella loro dimensione live una forma espressiva completamente diversa. Ma dopo averli combattuti, paradossalmente ora si chiede soccorso proprio a loro o quanto meno alla forma artistica che rappresentano con la loro musica. Tanti bei concertini da mezz'ora, che possibilmente non disturbini troppo ma facciano sembrare che anche a Como in estate c'è un programma. 

Se tutto ciò si svilupperà esattamente in questo senso, lasciando la stagione estiva in mano alla più triste improvvisazione di sempre, forse a Como abbiamo un probema. Un altro problema. 

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