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Politica Piazza Giacomo Matteotti

Città turistica, ma senza bagni pubblici. L'accusa della consigliera Lissi

Disservizi nelle due stazioni dei treni e dei bus a lago

Non solo i bagni dei giardini e parchi pubblici, ma anche quelli delle stazioni come quella dei treni a Como Lago e degli autobus nella vicina piazza Matteotti. A Como, città turistica, i bagni pubblici sono chiusi, inutilizzabili. In centro sono chiusi, per esempio, quelli dei giardini di via Vittorio Emanuele e di piazza Martinelli. La consigliera comunale del PD, Patrizia Lissi, però, fa notare come il problema sia ben più esteso.

Bagni pubblici chiusi a Como

“Una città che vuole essere turistica - scrive Lissi in una nota stampa - non può avere tutti i bagni pubblici vicino al lago chiusi”. Proprio nella mattina di venerdì 6 ottobre 2017, quando la città, complice la bella giornata, è stata presa d'assalto dai turisti, la consigliera comunale si è accorta del problema. “E se non possiamo che segnalarlo e lamentarcene - ha affermato - per quanto riguarda i bagni gestiti da Trenord vicino alla stazione, voglio ricordare che quelli di Sant’Agostino sono stati sistemati dalla Giunta Lucini ed è stata aggiudicata la gara per la loro gestione, assieme ad altri quattro distribuiti in città, già da tempo. Quindi non si capisce perché oggi debbano essere chiusi”, prosegue Lissi.

"E se per i servizi di piazza Matteotti servono “interventi tecnici manutentivi di natura strutturale, è bene che il Comune li realizzi al più presto, per consentire alla ditta aggiudicatrice di potere avviare l’attività di cui è stata incaricata”.

Lissi ricorda che “l’opposizione cavalcò la questione dei bagni pubblici per attaccare pesantemente la nostra amministrazione e ora ci ritroviamo che addirittura rimangono chiusi. Probabilmente i nuovi assessori stanno aspettando i bagni autopulenti e a scomparsa, ovvero il peggio che si possa offrire a chi viene nella nostra città”, insiste la consigliera Pd.

“Intanto, l’unica cosa che scompare, in tema di luogo dove espletare i propri bisogni, è la siepe di tasso in piazza San Rocco. Qui le sparizioni sono all’ordine del giorno: prima i bagni chimici, poi le panchine, ora la pianta dove i migranti, umiliati fino in fondo, cercavano riparo per le proprie esigenze. Questa amministrazione - conclude Lissi - non ha rispetto per chi scappa da situazioni al limite, ma oggi abbiamo capito che non si preoccupa nemmeno per i turisti che vengono a portare in città soldi e ricchezza”.

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