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Politica

Archivio del Moderno all'ex Uli, Attilio Terragni: " È così che si fa Cultura a Como"

Obiettivo: mettere in mostra la città e non creare mostre effimere

A illustarre la proposta di trasformare il palazzo razionalista dell'ASt, già dell'Unione Lavoratori dell’Industria - ex Uli, in una casa dell'architettura moderna è stato ieri in Commissione Cultura Claudio Borghi, consigliere comunale e deputato della Lega. L'edificio, che sorge a ridosso della Casa del Fascio, è stato visitato ieri da alcuni rappresentanti  dell’Accademia di Architettura di Mendrisio (Università della Svizzera Italiana) in cerca di una sede in italia per trasferire parte del materiale.  

Ne abbiamo parlato con Attilio Terragni, tra i più attivi sostenitori del progetto: "Questo è un primo importante tassello per creare un sistema museale legato al Razionalismo. Quello che stiamo facendo è un  lavoro di squadra che sta aprendo la strada a un modo nuovo di fare cultura, creando un sistema permanente e non effimero. Per ora il percorso è partito molto bene, portare eccellenze sul territorio vuol dire alzare il livello. L'Accademia di Mendrisio negli anni ha acquisito molti archivi italiani, ma un accordo tra i governi italiano e svizzero prevede che pur rimanendo loro la propietà, le opere debbano essere esposte in Italia. Noi ci stiamo infilando tra le proposte di Verona e Novara con un'idea che potrebbe risultare vincente, insieme a Borghi c'è tutto un team che sta lavorando benissimo". 

Rimane poi aperto il sogno della Casa del Fascio, museo di se stessa: "Senza una strategia - afferma Terragni - non avrebbe senso. Prima ci vogliono i contenuti e poi, con la politica di un passo alla volta, potremo anche consodilare Como nel ruolo di polo più importante d'Italia per gli archivi di architettura moderna. Como deve innanzitutto mettere in mostra se stessa, con un processo di inizative che sia identitario per la città".

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