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Il 5 per mille al Comune? E' polemica

L'appello ai cittadini di versare il 5 per mille della loro dichiarazione dei redditi al Comune, non è stato gradito alle associazioni. Ieri l'assessore al Bilancio, Giulia Pusterla, ha chiesto ai contribuenti comaschi di devolvere il loro 5 per...

L'appello ai cittadini di versare il 5 per mille della loro dichiarazione dei redditi al Comune, non è stato gradito alle associazioni. Ieri l'assessore al Bilancio, Giulia Pusterla, ha chiesto ai contribuenti comaschi di devolvere il loro 5 per mille alle casse comunali, ora, però, si fa sentire la reazione delle associazioni no profit che da anni contano molto su quel 5 per mille. Insomma, è come se le associazioni vedessero nel Comune una sorta di “concorrente”.

Giovanni Ferrari, presidente di Como Cuore, non plaude di certo all'appello lanciato dall'assessore Pusterla: “Il Comune ha già le sue imposizioni fiscali, perché chiedere il 5 per mille rischiando di distogliere questa piccola risorsa dalle associazioni impegnate nel volontariato? Per noi è una risorsa significativa che avvicina l'associazione ai cittadini e permette loro di fare una donazione senza aggravio ulteriore, perché si tratta di destinare una piccola parte delle proprie tasse che comunque andrebbe pagata allo Stato”.

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Contrario allappello del Comune anche Fiorenzo Gagliardi, presidente dell'Associazione del volontariato comasco: "L'iniziativa dell'assessore Pusterla forse è nata con buone intenzioni, ma di fatto rischia di tradursi in una sottrazione di risorse alle piccole associazioni per le quali il 5 per mille è già una risorsa limitata e spesso arriva in ritardo. non credo che le piccole associazioni di volontariato possano condividere questa iniziativa".

Anche nella politica c'è un coro di voci contrarie alla proposta della Pusterla. Laura Bordoli, consigliera comunale capogruppo del Pdl, è molto critica: “Giusto invitare i cittadini a scegliere di destinare il 5 per mille a un ente o a un'associazione nel cui operato si ha fiducia. Non credo sia giusto, invece, che il Comune lanci l'appello per avere per sé il 5 per mille, distogliendolo da associazioni impegnate nel volontariato che già soffrono per i tagli alle risorse destinate al sociale. Il Comune agevola le onlus con una Imu ridotta, ma poi le penalizza cercando di farsi dare il 5 per mille. E' un controsenso”.

Ancora più critico Alessandro Rapinese, consigliere comunale capogruppo di Adesso Como: “Fossi la Pusterla mi vergognerei a togliere il 5 per mille ad enti che lo necessitano come il pane per donarlo al Comune di Como che ha già elevato le tasse a livelli inaccettabili. Pure il 5 per mille vuole buttare nel calderone? Io il mio 5 per mille lo destinerò come al solito alla Scuola Materna S. Antonino di Albate”.

Roberto Bernasconi, direttore della Caritas di Como, è invece meno critico e più fiducioso nell'appello del Comune: “E' una proposta legittima. Vedo meglio il 5 per mille versato al Comune piuttosto che ad associazioni scalcinate, nate su interessi e tematiche troppo personali”.

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