rotate-mobile
Sabato, 20 Aprile 2024
Partner

Palimieri e la Filarmonica italiana: tenore e orchestra incantano il pubblico

Facile appassionarsi alla musica operistica italiana con un interprete d’eccezione come il tenore Ottavio Palmieri, mattatore ieri sera di una serata ad alto valore aggiunto di acuti nel Salone delle Feste del Casinò di Campione d’Italia. Un...

Facile appassionarsi alla musica operistica italiana con un interprete d’eccezione come il tenore Ottavio Palmieri, mattatore ieri sera di una serata ad alto valore aggiunto di acuti nel Salone delle Feste del Casinò di Campione d’Italia. Un successo da condividere con l’Orchestra filarmonica italiana diretta dal maestro Daniele Agiman, che ha accompagnato Palmieri in una cavalcata attraverso alcune delle romanze più celebri della tradizione italiana e partenopea. “Musica proibita” ha deciso d’intitolare il gala l’interprete, dal titolo di uno dei brani proposti durante la serata, una romanza inedita scritta da Stanislao Gastaldon durante un soggiorno nel golfo di Napoli. A un secolo di distanza i versi appassionati di quell’amore di fine ottocento hanno perso ogni licenziosità, mantenendo intatta una passione perfettamente restituita ieri sera dall’interpretazione del tenore ticinese. Proibitiva casomai la difficoltà tecnica di passare, in poco più di un’ora di concerto, da brani come “Non ti scordar di me” di Ernesto De Curtis, a “Core ‘ngrato” di Salvatore Cardillo, oppure “Occhi di fata “ di Luigi Denza, per poi salire con la voce agli acuti di “Mattinata” di Ruggero Leoncavallo o un grande classico come “Granada”, che dai palcoscenici dell’opera grazie a interpreti come Claudio Villa ha saputo conquistare un pubblico nazionalpopolare. Difficoltà tecniche che Ottavio Palmieri ha superato agevolmente, salendo di ottava in ottava con grande naturalezza, dispensando acuti e sorrisi al pubblico in sala che ha risposto con applausi e addirittura cantando in coro. “Visto il successo della serata ho pensato che si potrebbe fondare un nuovo coro qui a Campione d’Italia”, ha salutato la sala il tenore al momento del bis, con il pubblico che si è alzato in piedi per cantare con lui, dopo “Tu che m’hai preso il cuor”, l’immortale “O paese d’’o sole”, ripetuta ben due volte per permettere a tutti di intonare il celebre ritornello. Il degno finale di una serata di grande musica, segno che a Campione d’Italia anche la lirica funziona quando sa trasmette passione.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Palimieri e la Filarmonica italiana: tenore e orchestra incantano il pubblico

QuiComo è in caricamento