Al Teatro Sociale di Como "Lavia dice Leopardi"
Al via anche la stagione CTL lunedì 15 ottobre alle ore 20.30 al Teatro Sociale di Como. Si parte con l’applaudito Gabriele Lavia che, in un intenso monologo, ci regala un percorso tra i meandri dei testi di Leopardi. L’attore, già protagonista con successo al Sociale, presenta Lavia «Dice Leopardi». Il sunto dello spettacolo sta proprio nel titolo. Dice, perché non legge né interpreta, ma riversa sul pubblico, in un modo assolutamente personale nella forma e nella sostanza, le più intense liriche leopardiane. Un excursus da A Silvia a Passero solitario, dal Canto notturno di un pastore errante dell’Asia a La sera del dì di festa.
Lavia «dice Leopardi»: dice, perché non legge né interpreta, ma riversa sul pubblico, in un modo assolutamente personale nella forma e nella sostanza, le più intense liriche leopardiane, da A Silvia a Passero solitario, dal Canto notturno di un pastore errante dell’Asia a La sera del dì di festa. Leopardi soggiornò a Pisa nove mesi fra il 1827 e il 1828, dove sembrò rinascere, e ritrovare un equilibrio che lo portò a stemperare di nuovo nella dolcezza dell’intuizione poetica il disincanto e l’amarezza delle Operette morali.
L’attore e regista milanese vuole rendere omaggio al poeta, al suo soggiorno pisano, a quella sua nuova voglia di sondare la parola e il suono in un momento della sua esistenza che si tramutò in esaltante creatività artistica.
“Le poesie di Leopardi sono talmente belle e profonde che basta pronunciarne il suono, non ci vuole altro. Da ragazzo volli impararle a memoria, per averle sempre con me. Da quel momento non ho mai smesso di dirle. Per me dire Leopardi a una platea significa vivere una straordinaria ed estenuante esperienza. Anche se per tutto il tempo dello spettacolo rimango praticamente immobile, ripercorrere quei versi e quel pensiero equivale per me a fare una maratona restando fermo sul posto”.
Gabrile Lavia
Si diploma nel 1963 all’Accademia nazionale d’arte drammatica di Roma. Tra i suoi primi spettacoli c’è Il drago di Schwarz prodotto nella stagione 1966/67 dal Teatro Stabile di Genova, con il quale ha uno stretto rapporto di collaborazione dal 2000. È stato interprete di numerose produzioni cinematografiche tra le quali: Girolimoni di Damiani, Profondo rosso, Inferno e Non ho sonno di Dario Argento, Voci regia di Giraldi, Il quaderno della spesa di Tonino Cervi e nel 2006 Salvatore-Questa è la vita di Gian Paolo Cugno. Dal 1980 al 1987 è stato condirettore del Teatro Eliseo di Roma. Dal 1997 al 2000 è stato direttore del Teatro Stabile di Torino. Dirige la propria Compagnia Lavia. Nel 2004 ha vinto il Premio «Olimpici del Teatro» per la migliore regia e per il migliore spettacolo di prosa con L’avaro.