Lago di Como, fuochi tra leggenda e storia: a Lezzeno è tempo del rito dei Falò di Primavera
Una delle tradizioni popolari più antiche di Lezzeno è certamente quella dei falò di vento della primavera. Vengono accesi lungo la riva del lago di Como la sera del 18 marzo, alla vigilia di San Giuseppe. Ma è solo l'inizio di un rito che anima le frazioni di Lezzeno per tutto il weekend e oltre con la fiera di lunedì 20 . L'origine più suggestiva di questa tradizione (nell'articolo le foto della preparazione dei falò) è quella riconducibile ai roghi che venivano allestiti per bruciare le streghe nei secoli scorsi. Tuttavia questa è solo una delle possibile spiegazioni. Ne esistono infatti altre legate ai fatti storici realmente accaduti.
La più romantica, legata quindi alla leggenda, deriva dalla convinzione che Lezzeno fosse popolata dal molte streghe. Si narra addirittura che in tempi lontani le fanciulle locali, invaghite dei ragazzi di Lenno, andarono fino all'altra riva del lago in cerca di nuovi amori. Non essendo particolarmente avvenenti, furono rifiutate e tornarono a Lezzeno piene di rabbia. Fu così che ricorsero alle streghe per farsi insegnare l'arte della conquista, che usarono poi per vendicarsi senza concedersi. Altri tempi, altre storie.
La realtà narra invece che nel 1416 a Como vennero bruciate 300 streghe, molte delle quali provenivano proprio da Lezzeno. Ma la storia ci ricorda anche che Lezzeno, nel 1121, subì una pesante devastazione: alleata con Milano contro Como, venne presa di mira dalla spedizione punitiva dei comaschi che la saccheggiarono e incendiarono. Infine, un'ultima possibile origine del rito dei falò è riconducibile al ricordo delle antiche cerimonie di purificazione pagane che si tenevano nei borghi agricoli ai tempi dei Romani. A quell'epoca, infatti, l'avvento della primavera veniva celebrato con l'accensione di fuochi propiziatori nei quali venivano gettate tutte le cose vecchie e, soprattutto, le spine e rovi che infestavano i campi.