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Venerdì, 19 Aprile 2024
Sagre Schignano

Arriva lo storico Carnevale di Schignano

Grande attesa per gli eventi di sabato 10 e martedì 13 febbraio

L’edizione 2018 del Carnevale di Schignano ha preso il via, come da consuetudine locale, la mezzanotte della notte tra il 5 e il 6 gennaio. Da quel momento è un susseguirsi di preparativi che sfocieranno nelle sfilate e nei cortei di febbraio e marzo, seguendo il rito romano, che da anni richiamano migliaia di turisti in questo angolo di paradiso incastonato nella verde Val d’Intelvi, a pochi minuti di strada dalle sponde del Lago di Como. Il via ai cortei in maschera dell’edizione 2018 è avvenuto ieri, domenica 4 febbraio con la prima sfilata, quella dedicata ai bambini. 

Ma il clou dello storico carnevale montano che ha ispirato Winter's Tale, il pluripremiato libro del fotografo comasco Mattia Vacca, va invece in scena nelle giornate di sabato 10 febbraio e martedì 13 febbraio. Inizio sempre fissato alle 14.30, con partenza dalla piazza principale e sfilata che attraverserà le frazioni di Schignano. E’ in questa doppia circostanza che, da anni, turisti, scolaresche e studiosi di ogni parte e luogo del mondo accorrono per assistere a questo incredibile viaggio nelle tradizioni e memorie di un’intera comunità.

Durante la sfilata finale, quella “del martedì grasso”, andrà in scena la tradizionale e attesa “fuga del Carlisepp”. Il fantoccio che impersonifica il Carnevale, sarà poi prontamente riacciuffato e messa al rogo, al termine della tambureggiante serata fatta di danze e piatti di gastronomia tipica che si consumeranno presso la palestra locale.

Sabato 10 febbraio 2018
13.45 Incontro con i Sapeur
14.15 Ritrovo delle maschere tradizionali in piazza san Giovanni (Occagno)
14.30 Sfilata lungo le vie del paese, fino alla frazione Auvrascio e ritorno
19.00 Cena tipica (Centro civico Polivalente)
21.00 (Centro civico Polivalente) Veglione in maschera con orchestra. Chiusura alle ore 3 del mattino.

Martedì 13 febbraio 2018
13.45 Incontro con i Sapeur
14.00 Ritrovo delle maschere tradizionali in piazza san Giovanni (Occagno)
14.30 Sfilata lungo le vie del paese, fino alla frazione Auvrascio e ritorno
16.00 Fuga del Carlisep
21.00 Veglione con la Fughéta al Carpigo
23.30 Processione col Zep e rogo a mezzanotte in piazza san Giovan

I personaggi del Carnevale di Schignano

Il Brut
Dietro antiche enigmatiche maschere scolpite a mano nel legno, catturano l’attenzione dei numerosissimi presenti con balzi, cadute e abiti che richiamano uno stile di vita umile; ricoperti da stracci, pelli di animali e pesantissimi campanacci, i Brut portano in scena il “povero”, costretto a vivere di pastorizia, agricoltura o addirittura ad emigrare, per mantenere la famiglia. Gli abiti dimessi, spesso imbottiti di paglia, gli attrezzi contadini di una volta e le pesanti campane, compongono un costume che sovente finisce con il pesare decine di chili. 

Il Mascarun o Bell
L’andatura calma e retta, gli abiti vezzosi e colorati, i pizzi, i merletti e il pancione gonfio (il buttasc) conferiscono, invece, eleganza e un’aura di nobiltà ai Mascarun (i Beii). Accompagnati da sontuosi bastoni, ombrellini e sgargianti ventagli, i Mascarun invitano spesso i Brut, con modi risoluti, a rialzarsi.

La Ciocia
Una sola e stridula è la voce ammessa a parlare durante i cortei del Carnevale di Schignano: quella della Ciocia, moglie-serva del Mascarun, petulante e polemica, divertente caricatura delle donne di un tempo e macchietta degna del più nobile teatro dell’arte. Tassativamente rappresentata da un uomo con il volto sporco di fuliggine, abiti tradizionali e zoccoli di legno, si aggira tra i presenti lamentandosi delle angherie del marito e coinvolgendo gli spettatori in esilaranti mini sketch.

I Sapeur e la Sigurtà
Con il volto dipinto di nero e abiti in pelle di pecora, i Sapeur, con tanto di ascia, il sabato e il martedì grasso, sono chiamati ad aprire e sorvegliare il corteo subito dietro alla Sigurtà, maschera che invece rappresenta l’autorità.

Il Carlisepp
E’ il fantoccio che rappresenta il Carnevale. Appeso nella piazza principale durante i giorni di festa, è destinato ad essere incendiato nel rogo finale del martedì grasso, non dopo aver però tentato di fuggire invano in una drammatica e rocambolesca corsa tra la folla e i vicoli.

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