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Mostre Viale Cesare Battisti, 8

"Minerali clandestini": a Como la mostra sull'altra faccia dei nostri smartphone

Sfruttamento e guerra dietro ai minerali di cui sono fatti gli apparecchi tecnologici

Si intitola "Minerali clandestini" la mostra allestita dal 18 al 25 ottobre 2017 al centro Cardinal Ferrari di viale Cesare Battisti, 8 a Como.

Un'esposizione particolare, fatta di 18 pannelli calpestabili, disposti per terra, e dedicati a un tema tanto di attualità quanto poco noto: la provenienza dei minerali contenuti negli apparecchi tecnologici di uso comune, come tablet o smartphone, la cui estrazione è spesso legata a situazioni di instabilità e conflitto nei paesi (soprattutto africani) in cui si trovano questi beni.

Parliamo di coltan, tungsteno, oro, stagno, cobalto e uranio, di cui è ricchissima l'Africa, in particolare il Congo, dove la popolazione viene sfruttata nelle miniere per estrarre questi minerali in condizioni di sicurezza praticamente inesistenti.

"Minerali clandestini": la mostra a Como

"Nei nostri telefonini, computer e persino nelle batterie della auto elettriche - spiega la creatrice della mostra Donata Frigerio, referente dell'associazione Chiama l'Africa -sono presenti minerali insanguinati, di provenienza soprattutto africana, frutto di sfruttamento di manodopera, uomini, donne e bambini, sottopagati se non schiavizzati. I minerali sono estratti e esportati illegalmente da gruppi armati che li rivendono in cambio di armi, utili a mantenere il clima di terrore sul territorio minerario che occupano senza diritto. La rivendita è clandestina . prosegue Frigerio - Dopo un passaggio di trasformazione del minerale in componenti metallici, specialmente nel sud-est asiatico, i prodotti semilavorati arrivano, questa volta legalmente perchè ripuliti, in Europa e Nord America".

A tutto ciò si aggiunge anche il danno ambientale a causa della devastazione provocata dalle estrazioni sui terreni e  per l'inquinamento delle falde acquifere a causa dell'impiego di sostanze come il mercurio o l'arsenico per purificare l'oro.

Il primo passo da fare, dicono gli organizzatori, è sul fronte legislativo: "L'Unione Europea - ha chiarito Frigerio - si è dotata recentemente di una legislazione per regolamentare l'importazione di minerali estratti da zone di conflitto. Ma serve una presa di coscienza da parte dei cittadini stessi per sostenere il processo di legalizzazione di questa filiera produttiva".

La soluzione, ovviamente, non è smettere di utilizzare gli apparecchi elettronici, ma indirizzarsi verso un consumo critico, come spiega nella video intervista Donata Frigerio.

Un messaggio che si vuole rivolgere soprattutto ai più giovani. Alla mostra, infatti, sono state invitate le scuole di Como che hanno risposto in maniera inaspettata: tutto esaurito, infatti, per le visite guidate. Una quarantina le classi già prenotate, quattro di terza media, le altre delle scuole superiori cittadine, per un totale di circa mille studenti.

Nata nel dicembre 2016, l'esposizione ha già girato numerose città italiane e ha in programma altre tappe, con aggiornamenti in linea con l'avanzare dell'iter legislativo. Tutte le info sul sito della mostra.
Ai pannelli per terra si aggiungono 2 specchi che raffigurano un uomo e una donna africani accanto cui ci si può fotografare per immedesimarsi nella loro condizione: dietro ad essi una poesia di Erri De Luca, scritta appositamente per questa mostra.

La mostra, promossa da una rete di associazioni comasche, è visitabile nei giorni feriali al Cardinal Ferrari dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 18.30. Sabato 21 e domenica 22 ottobre l'esposizione si sposterà in piazza Grimoldi, per portare il messaggio dritto nel cuore della città.

L'inaugurazione mercoledì 18 ottobre 2017 alle 20 al centro Cardinal Ferrari: ci sarà un aperitivo e alle 20.45 la testimonianza di Donata Frigerio e dell'attivista congolose Christian Weza.

Venerdì 20 ottobre 2017 dalle 20.30 la mostra ospiterà la serata del gruppo Arte migrante, dedicata in particolare ai giovani.

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