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Tassa di soggiorno per la cultura, il gran rifiuto di Cassani a Minghetti (e Amura)

Una bella (e l'aggettivo è sincero) polemica estiva appare nella calura comasca di inizio giugno. Al centro di un elegantissimo ma al contempo schietto braccio di ferro sono la presidente del Teatro Sociale-Aslico, Barbara Minghetti, e il...

Una bella (e l'aggettivo è sincero) polemica estiva appare nella calura comasca di inizio giugno. Al centro di un elegantissimo ma al contempo schietto braccio di ferro sono la presidente del Teatro Sociale-Aslico, Barbara Minghetti, e il presidente degli albergatori di Confcommercio, Roberto Cassani. Comunque la si pensi due teste interessanti nel panorama cittadino. Cosa li divide? L'impiego della tassa di soggiorno, che vuole dire circa mezzo milione raccolto ogni anno dal Comune di Como tramite l'addizionale applicata ai soggiorni nelle strutture ricettive della città, poi stornata dagli albergatori all'amministrazione.

Il 4 giugno scorso, Barbara Minghetti, con una lunghissima intervista a La Provincia chiese pubblicamente che quei fondi, o almeno una parte significativa, venisse impiegata alla voce "cultura". Si espresse testualmente così: "Mi sembra giusto, offrendomi come portavoce di tante realtà artistiche e culturali, fare da capofila nella richiesta di una discussione". Due note vanno aggiunte: la prima, è che la stessa richiesta venne formulata alla Lariopolda del 23 maggio a Lariofiere dai portavoce del tavolo #attrarre di cui grande cerimoniere fu Salvatore Amura (non casualmente organizzatore dell'evento). In secondo luogo, tra le "tante realtà artistiche e culturali" indicate da Barbara Minghetti, lei stessa nell'intervista citò per prima l'Accademia Galli di Amura, seguita da "Marker, Como Concerti, Attivamente, Le Primavere, Parolario, la Città dei Balocchi, Artifisciò, i Lunedì del Cinema e altre ancora".

Ebbene, oggi, in risposta diretta è intervenuto il presidente degli albergatori, Roberto Cassani, anche presidente del Consorzio Como Turistica. Libeskind-Roberto-CassaniMa a leggerne le parole nero su bianco, non pare che la proposta di Barbara Minghetti gli sia piaciuta granché. "Pur testimoniando la mia assoluta stima per una persona che da tempo stà operando con grande competenza e professionalità e con risultati straordinari nell’ambito dell’attività del Teatro Sociale - dice Cassani - ritengo opportune alcune osservazioni". Eccole, una di seguito all'altra: "La tassa di soggiorno corrisposta dagli ospiti delle strutture ricettive (più che dal “generico” turista), ha lo scopo di migliorare l’accoglienza in termini di decoro, arredo urbano, cura dei luoghi a più spiccata valenza turistica, cartellonistica e tutto ciò che deve essere considerato esigenza “primaria” del visitatore; il regolamento della stessa prevede che la condivisione sulla destinazione degli introiti sia discussa dall’amministrazione comunale con l’associazione di categoria maggiormente rappresentativa e quindi Confcommercio Como. Ciò non significa che altre opinioni (in particolare se di personalità eccellenti come Barbara) non siano benvenute, ma comunque sempre tenendo conto di quanto sopra". Come non bastasse, Cassani sottolinea anche che "pur non rinnegando che la “cultura” (termine peraltro oggi abusato e che forse bisognerebbe definire meglio. E’ cultura e turismo , con tutto il rispetto riservato agli organizzatori ed ai pertecipanti, la Parada par Tucc ?) possa e debba rappresentare un tassello importante nello sviluppo economico e turistico futuro, continuo a pensare che sia sbagliato e potenzialmente dannoso ritenere che possa divenire il centro assoluto della visione futura del nostro territorio". como-panorama-dallalto"Sbaglierò - chiude con un'evidente presa di distanza dal mondo che invece vorrebbe sostenere economicamente la Minghetti con la tassa sul turismo - ma Como ed il suo Lago sono apprezzati nel mondo per paesaggio, bellezza, glamour, cibo,posizione strategica. Forse dovremmo ambire a diventare la Capitale della Bellezza più che della Cultura. Il lago di Como è più affine a località quali Capri, Taormina, Portofino che a Milano, Roma o Venezia".

Elegantissimi entrambi, si diceva in avvio, Barbara Minghetti e Roberto Cassani. Ma paiono rappresentare due mondi, almeno su questo tema, piuttosto lontani

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