Stappando Vini e Vinili all'Enoteca Popolare di Cantù
Tornato la scorsa primavera in libreria, Vini e Vinili, 33 giri di rosso, il volume che ha aperto la trilogia pubblicata da Arcana dedicata ai piccoli vignaioli naturali e alla musica d'autore prosegue il suo viaggio di presentazioni. Una nuova occasione di incontro con l'autore, Maurizio Pratelli, di questa nuova edizione aggiornata e arricchita da 33 nuovi racconti, si presenta domenica 24 settembre alle 19 all'Enoteca Popolare di Cantù. La serata, che alternerà canzoni e racconti avrà ospite Tommaso Imperiali che anticiperà il suo nuovo disco, Meccanismi di difesa, in uscita il 13 ottobre. In degustazione una nuova etichetta nata dalla collaborazione con Rocco di Carpeneto e Carussin, la Barbera STAPP, i vini di Cascina Barban e Granja Farm, due altre aziende naturali piemontesi.
"Sono trascorsi 10 anni - racconta Pratelli - da quando ho iniziato a scrivere nel 2013 la prima edizione di Vini e Vinili. Dieci anni che mi hanno portato in giro per l’Italia a raccontare questo libro e quelli arrivati più avanti a sigillarne la trilogia. Un viaggio che è proseguito fino a giustificare la ristampa aggiornata dei miei primi 33 giri di rosso. Un progetto subito accolto dall’editore, con il quale abbiamo deciso di apportare qualche modifica che rendesse questo volume ancora attuale ma soprattutto più ricco di contenuti. In queste nuove pagine si sono infatti aggiunti altre 33 brevi storie di artisti della musica e del vino che ho raccontato alla fine di ogni capitolo per creare nuove appassionate suggestioni d’ascolto accompagnate da un bicchiere di rosso".
"Il filo conduttore - aggiunge Pratelli - è sempre lo stesso: scovare racconti senza trucco, mettere in relazione una canzone e un bicchiere di vino che abbiano qualcosa da svelare insieme mentre siamo rapiti dalle onde delle buone emozioni. Mentre remavo in questo mare di note rosse, ho letto un libro di Nico Orengo, “Di viole e liquirizia”, che ha dato ancora più forza al pensiero di quanto in fondo la tradizione contadina, e in particolare quella della civiltà del vino, sia ancora profondamente radicata in Italia. Tanto che parlare oggi di ritorno alla campagna, e non più di fuga, non è certo un’eresia. E in questo senso non si può assolutamente trascurare il fatto che il mondo del vino naturale abbia avuto un ruolo determinante in questa inversione di tendenza. Un movimento che ha avuto la stessa forza dirompente del punk a metà degli anni ‘70".