Al Krudo di Como torna il Natale con le Palle
Con l’arrivo del Natale, come da tradizione, Davide De Ascentis e Cesare Roncaglio ospiteranno nel loro bar, il Krudo di piazza Volta, l’evento benefico “Natale con le palle” ideato dall’artista Enzo Santambrogio. L’idea è semplice ma geniale: nel locale verrà allestito “un “distributore automatico di opere d’arte”: gli artisti doneranno dieci lavori ciascuno, per un totale di 160 opere, il distributore di palline consentirà di acquisire un’opera d’arte, in maniera assolutamente casuale, tra quelle realizzate dagli artisti su supporti e con tecniche diverse, di misura 10 cm x 15 cm. All’interno del bar Krudo sarà possibile acquistare il gettone del valore di € 30 che varrà l’acquisizione di un’opera già incorniciata, grazie ad una cornice fornita da uno degli sponsor tecnici della manifestazione, CB Cornici. Il denaro raccolto verrà devoluto in beneficenza, tutte le spese verranno sostenute dai gestori del locale, dagli artisti e dai loro fornitori. Una formula originale ed innovativa che ancora una volta punta a sostenere chi più ne ha bisogno.
L’inaugurazione si terrà giovedì 16 dicembre a partire dalle ore 19:00 presso il bar Krudo di piazza Volta, a Como. Come sempre vi aspettiamo numerosi. Quest’anno il ricavato verrà devoluto all’associazione comasca Cartellino Rosso alla SLA che contribuisce a far conoscere, a sensibilizzare e ad aiutare, anche attraverso raccolte fondi, i malati di SLA e le loro famiglie. NATALE CON LE PALLE 2021, Bar Krudo - Piazza Volta 25, Como
Artisti
Fabrizio Bellanca, Pablo Bernudez, Giuliano Boscaro aka Swan, Elena Borghi, Marco Brenna, Lorenzo Butti, Lorenza Ceruti, Francesco Corbetta, Stefano Chiodaroli, Andrea Greco, Lorenzo Guzzini, Fabrizio Musa, Carlo Pozzoni, Ferdinando Sacco, Enzo Santambrogio, Vania Elettra Tam.
Un distributore di gioia e speranza
di Alessandro Trabucco
Siamo al Bar Krudo di Piazza Volta a Como. Ci troviamo di fronte ad un distributore di palline trasparenti con all’interno una sorpresa e questo, già di per sé, suscita un’emozione che riporta alla memoria di chiunque momenti di grande gioia e spensieratezza, sentimenti legati all’infanzia e alla prima adolescenza, quando la meraviglia nei confronti dell’esistenza infonde sensazioni pure ed incondizionate. Ma non è importante solo ciò che otteniamo, con la complicità determinante della casualità, introducendo il gettone e girando una manovella che farà innescare il meccanismo di uscita della pallina, quanto l’attesa, il gesto stesso e la speranza di ottenere ciò che desideriamo.
E il desiderio diventa, in questa occasione, la volontà precisa di realizzare un evento nel quale la speranza alimenta la ricerca, e viceversa. Non sono solo buone intenzioni che si esauriscono nel momento stesso della conclusione dell’evento, ma un chiaro segnale di una presa di posizione (la “volontà” di cui si parlava poc’anzi) di mettere personalmente la propria creatività a disposizione di una causa superiore e, in tempi oscuri come quelli attuali, tutto ciò assume un valore ancora più alto, difficilmente quantificabile.
La ricerca scientifica è la nostra àncora di salvezza, lo è sempre stata ma ora più che mai ne siamo consapevoli, nutriamo per essa quella riconoscenza che in passato, forse, davamo per scontata senza rendercene pienamente conto. Giunta alla sua XI edizione, l’idea dell’artista Enzo Santambrogio (dal titolo allo stesso tempo efficace e provocatorio) si rivela quindi precorritrice di un sentimento comune giunto finalmente a piena maturazione, scardinando, nel nostro caso, quei pregiudizi che vedono l’artista come un creativo solitario alle prese con se stesso e con le proprie ossessioni.
L’artista, e qui ce ne sono ben sedici, dimostra (dimostrano) quanto la sua (loro) sensibilità accentuata (perché gli artisti sono i “recettori privilegiati” della società) possa proiettarsi non solo verso il proprio tormento interiore, ma anche verso quello altrui, soprattutto di chi soffre nel corpo e nell’anima e non ha strumenti per alleviare la propria tribolazione. E’ in questo incontro, mutuo e partecipe, di solidarietà e donazione (donare una parte di sé), che trova piena espressione tutta la bellezza dell’arte, non solo come ricerca estetica ma anche come risposta alle necessità dell’uomo, che sono condensate in pochi concetti quali rispetto, reciprocità, amore, lealtà, valore, bontà e salute. In una parola: VITA