Imbarazzarsi a Como per la Pinacoteca-ambulatorio
Non viene nemmeno voglia di guardare cosa via sia dentro o di sperimentare il biglietto unico appena lanciato dal Comune di Como. Non viene voglia nemmeno sapendo - ma bisogna averlo letto da qualche altra parte, perché lì non vi è traccia...
Non viene nemmeno voglia di guardare cosa via sia dentro o di sperimentare il biglietto unico appena lanciato dal Comune di Como. Non viene voglia nemmeno sapendo - ma bisogna averlo letto da qualche altra parte, perché lì non vi è traccia dell'informazione - che a Pasqua e a Pasquetta l'ingresso sarà gratuito (come per gli altri musei civici di Como: Tempio Voltiano e musei archeologico e storico). Non vien voglia di nulla, passando davanti alla Pinacoteca Civica di Como. Nulla, d'altronde, fa da stimolo: non un manifesto, non una bandiera, non un'insegna ben visibile, non un qualsiasi espediente legato alle mille tecnologie moderne. Niente: grandi e regolari pareti anonime, ancorché storiche e di un certo pregio, ingresso anonimo, palazzo immerso nell'anonimato. Persino la scritta "Pinacoteca Civica", austera e quasi annoiata nel suo ferreo immobilismo, sembra stufa di star lì.