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Fototessere dimenticate: volti comaschi diventano opera d'arte

C'è un nuovo artista in città. Un artista senza nome. O meglio, un nome, lui, se l'è dato: Anonimo. Forse a voler significare che quello che conta sono le sue opere. Ce n'è una in particolare (per ora non ne conosciamo altre) in cui quello che...

C'è un nuovo artista in città. Un artista senza nome. O meglio, un nome, lui, se l'è dato: Anonimo. Forse a voler significare che quello che conta sono le sue opere. Ce n'è una in particolare (per ora non ne conosciamo altre) in cui quello che conta, in realtà, sono le tante persone che senza saperlo hanno contribuito a realizzarla.

Infatti, l'opera - affissa nella piazzetta all'inizio di via Carducci - è costituita da un grande mosaico composto da oltre 400 fototessere di quasi altrettanti comaschi. Si tratta di ritratti scattati e poi dimenticati nella macchinetta pubblica, come quelle che si trovano nella stazione dei treni, fuori dall'ufficio anagrafe del Comune o in qualche centro commerciale.

E' facile perdersi nel guardare il grande quadro, alla ricerca di una persona che si conosce, magari anche solo di vista. Foto di persone, verosimilmente di Como e dintorni, di ogni età: guardavano l'obiettivo della macchina fotografica quando le hanno scattate, forse allo scopo di apporle su un passaporto, su una patente di guida o su una carta d'identità. Invece, adesso, i loro occhi fissano i passanti che divertiti si soffermano a setacciare con lo sguardo la grande composizione intitolata "Dispersi e ritrovati 2014". L'auspicio di Anonimo Artista, come lui stesso scrive nel cartello affisso a fianco all'opera, è quello che chiunque riconosca una persona stacchi la relativa fototessera, la fotografi a sua volta con il proprio cellulare e la pubblichi sui social network con l'hashtag #dispersieritrovati2014.

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