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Cultura

Al Festival della Luce di Como arriva Vittorio Sgarbi

Attesi in città anche il nobel Martin Chalfie e tanti altri illustri ospiti

L’edizione 2018 del Festival della Luce di Como - che aprirà i battenti mercoledì 2 maggio con la mostra al Broletto "illusioni e riflessioni", a cura di Maria Bondani - ha come tema trasversale l’illusione e la riflessione legate alla luce. Argomenti che rimandano a fondamentali aspetti dell’ottica e della teoria della luce ma che abbracciano, nel contempo, diversi campi della conoscenza: le scienze naturali e umane (fisica, biologia, psicologia e neuroscienze), la matematica, la riflessione filosofica e, in generale, la spiritualità, la letteratura, il cinema, il gioco, la comunicazione virtuale sulla rete. Sono quindi coinvolti tutti gli ambiti capaci di offrire suggestioni sul tema che si traducono in un variegato programma di eventi, mostre, conferenze e spettacoli.

Il rpimo grande appuntamento avrà come ospite al Teatro Sociale di Como Vittorio Sgarbi. Il titolo dell’incontro, “Come in uno specchio - Luce. Illusione e riflessione nell’arte”, suggerisce una metafora di visione imperfetta oltreché una riflessione illusoria. Lo specchio ci accompagna nella storia dell’arte con straordinarie invenzioni ed esempi di grandi artisti. L’occhio vigile e intelligente di Sgarbi, critico d'arte, ci guida venerdì 4 maggio, alle 21, in questa fascinosa immersione. 

A seguire, sabato 5 maggio, alla Sala Bianca del Sociale, Giacomo Rizzolatti e Corrado Sinigaglia con "Il meccanismo specchio e la comprensione degli altri". Un meccanismo di base che trasforma le rappresentazioni sensoriali ottenute osservando il comportamento degli altri in rappresentazioni motorie dello stesso comportamento nel cervello dell’osservatore. Dopo una breve sintesi delle proprietà dei neuroni specchio studiate nei primati, presenteremo dati che dimostrano che il meccanismo mirror ha un ruolo fondamentale nell’uomo nella comprensione delle azioni e delle emozioni altrui. Mostreremo quindi delle mappe spazio-temporali (four-dimensional) delle attivazioni corticali recentemente ottenute mediante stereo-EEG in collaborazione con il Centro chirurgico per l’Epilessia dell’Ospedale Niguarda di Milano. Concluderemo discutendo alcuni problemi filosofici e sociali conseguenti la scoperta del meccanismo specchio.

Domenica 6 maggio ancora al Sociale, "Illuminare la vita", incontro con il nobel Usa Martin Chalfie. Il grande giocatore di baseball americano Yogi Berra una volta disse: "Si può osservare molto guardando". Sfortunatamente, prima dei primi anni '90 i biologi potevano guardare solo le cellule in campioni morti che erano stati appositamente preparati per filtrare i componenti delle cellule. Questi metodi hanno permesso di intravedere cosa stavano facendo le cellule, ma hanno dato una visione della vita necessariamente statica, solo istantanee nel tempo. La Green Fluorescent Protein (GFP) e altre proteine ​​fluorescenti hanno invece rivoluzionato le scienze biologiche perché queste proteine ​​hanno permesso agli scienziati di osservare il funzionamento interno delle cellule in vivo. La GFP può essere usata per dire dove sono accesi i geni, dove le proteine ​​si trovano all'interno dei tessuti e come le attività delle cellule cambiano nel tempo. Una volta che una cellula può essere vista, può essere studiata e manipolata. La storia della scoperta e dello sviluppo della GFP fornisce anche un bell'esempio di come spesso avvengono i progressi scientifici: attraverso scoperte accidentali, con la volontà di ignorare le ipotesi precedenti e di rischiare, e grazie agli sforzi combinati di molte persone. La storia della GFP mostra anche l'importanza della ricerca di base sugli organismi non tradizionali.

A seguire Michel Canepa il 9 maggio, Francesco Murano il 10,  Luca Mercalli e Piero Bianacci il 12, Piero Salvadori il 13. Tutto il programma sul sito ufficiale della manifestazione. 

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