Concerto evento: Eric Andersen con Scarlet Rivera all'Officina della Musica di Como
Torna in Italia Eric Andersen, uno dei maestri del songwriting americano, collaboratore di Bob Dylan, Joni Mitchell, Patti Smith, Rick Danko, Lou Reed e icona del Greenwich Village. Lunedì 28 ottobre, all'Officina della Musica di Como, sarà accompagnato da una band dove spicca in nome della violinista Scarlet Rivera; di lei si è parlato molto all’indomani dell’uscita del nuovo film di Martin Scorsese che l’ha incoronata come la “Regina di Spade” nella Rolling Thunder Review di Bob Dylan. Completano la band la percussionista Cheryl Prashker e la vocalist Inge Andersen.
Sul cantautore americano, autore del capolavoro Blue River, recentemente Paolo Vites ha scritto un bellissimo volume intitolato “Ghosts upon the road, Eric Andersen disco per disco”. Si tratta del primo libro al mondo dedicato al leggendario songwriter, una biografia album per album.
Eric Andersen è uno dei massimi artisti statunitensi del Novecento, tuttora in attività. La sua carriera inizia nei primi anni ’60, nei piccoli club di San Francisco, per poi trasferirsi là dove ribolle la scena musicale del folk revival e della canzone di protesta guidata da Bob Dylan, il Greenwich Village di New York. Il suo esordio discografico, l’album “Today is the Highway” esce nel 1965. Andersen ha attraversato la storia del suo Paese: dagli anni turbolenti e carichi di speranze del movimento per i diritti civili fino ai giorni nostri, con curiosità e una ricerca espressiva unica.
Definito da Bob Dylan “un grande autore di ballate”, è stato tra i primissimi ad adottare uno stile introspettivo e riflessivo in grado di condizionare la canzone folk attraverso una scrittura poetica originale dai contenuti filosofici e romantici, un autentico troubadour dell’epoca moderna. Pur non avendo mai goduto del successo commerciale che meritava, è riuscito comunque ad ottenere l’attenzione e il riconoscimento del pubblico che ha amato gli esponenti della più autentica canzone d’autore: Dylan, Cohen, Phil Ochs, Joni Mitchell e tanti altri.
Negli ultimi 50 anni Eric ha girato il mondo e pubblicato oltre 30 CD di musica originale. Nei primi anni '90 ha dato vita a uno straordinario progetto insieme al leggendario Rick Danko (The Band) e a Jonas Fjeld. Il trio ha pubblicato due dischi, acclamati dalla critica. È apparso nel documentario American Masters dedicato a Joni Mitchell e in numerosi film e live, su tutti Festival Express con Grateful Dead, The Band e Janis Joplin, che testimoniano il fervore della musica di quegli anni nonché la presenza costante del nostro. Nel 1990 Eric ha vinto il New York Music Award per il suo album Ghosts Upon the Road, nel 1992 lo Spellemannprisen (Norwegian Grammy) per Danko/Fjeld/Andersen e nel 2003 ha ricevuto il Premio Tenco insieme a Patti Smith. Fra coloro a cui è stato assegnato il premio Tenco vanno segnalati: Randy Newman, Tom Waits, Joni Mitchell, Leonard Cohen e Lou Reed.
Dalla vasta discografia di Eric Andersen non si possono non citare l’album capolavoro Blue River che vede la partecipazione di Joni Mitchell e la trilogia di progetti dedicati a scrittori e poeti: Heinrich Böll, Albert Camus e Lord Byron. Lo scorso anno la Sony ha pubblicato The essential Eric Andersen, una retrospettiva che copre 50 anni della sua vita musicale da Today is the Highway a Blue River, da Ghosts Upon the Road a Beat Avenue fino all’Album The Cologne Concert, oltre a registrazioni inedite in studio e live. Nel 2020 è prevista l’uscita di Songpoet, documentario su Eric Andersen che ripercorre l’incredibile storia di 50 anni di arte, vita e viaggi a cavallo fra America e vecchio continente.
Le canzoni poetiche di Eric Andersen hanno intrattenuto ed affascinato il pubblico di tutto il mondo e sono state tradotte anche in: norvegese, svedese, olandese, danese, giapponese, tedesco e italiano In concerto si accompagna con la chitarra acustica, la chitarra elettrica, l’armonica e il pianoforte ed esegue canzoni che esplorano gran parte delle sue pubblicazioni, inclusi i suoi primi classici Thirsty Boots, Violets of Dawn, Is It Really Love at All e Close the Door Lightly fra le altre.
C’è molta attesa per questo nuovo tour italiano in cui sarà accompagnato dalla moglie Inge Andersen ai cori, dalla percussionista canadese Cheryl Prashker, che ha suonato per molti anni con la celtic band Runa, e, soprattutto, da Scarlet Rivera. Violinista e compositrice statunitense, è nota ai più per aver partecipato, fra il 1975 e il 1976, alla tournée della Rolling Thunder Revue di Bob Dylan - in cui suonava violino e violino elettrico - con il quale ha anche inciso l'album Desire, fortemente caratterizzato dal suono del suo violino gitano. La leggenda narra che Scarlet fu inclusa nel gruppo di musicisti che preparavano il tour semplicemente per essere stata vista da Dylan camminare con una custodia per violino sulla spalla fra le vie del Village. Dopo la prima sessione di prove però, Dylan decise senza indugi di ‘arruolarla’ per il mitico tour autunnale.
Il suo pionieristico violino elettrico è diventato iconico di certe sonorità rock degli anni ‘70. Successivamente Scarlet ha avuto altre esperienze discografiche di rilievo, incidendo per la Warner album di musica etnica e strumentale. Ha collaborato a incisioni e progetti di altri artisti, fra cui Tracy Chapman (Crossroads), Keb Mo' (The Door), Peter Maffay, Stanley Clarke (Just Family), David Johansen (Funky but Chic), Michael Hoppé (Tea for Two), L.A. Guns (American Hardcore), Ian McNabb (Head Like A Rock) e la chitarrista vincitrice di cinque Grammy Cindy Cashdollar. Ha inoltre collaborato con il duo folk-rock Indigo Girls. Ha partecipato al Celtic Music Festival con un propria band composta da Eric Rigler alle Uilleann pipes, Tom Adams e John Rosenberg alle tastiere, Pamela Mattioli alla voce e Dan Ferguson alla chitarra. Artista di rilievo internazionale, Scarlet gode di grandissima notorietà in Giappone, dove ha tenuto diversi lunghi tour. Il suo album Celtic Myst (1998), frutto dell'esperienza maturata nel Paese del Sol Levante, contiene infatti note di copertina sia in Inglese che in Giapponese. Personaggio unico e misterioso, è protagonista del recente film di Martin Scorsese, prodotto da Netflix, sulla Rolling Thunder Review. Le immagini di Scorsese sulla violinista che affascinò Bob Dylan la rivelano in tutta la sua misteriosa sensualità e talento (nelle scene iniziali del film, fra l’altro, compare un cameo straordinario di Eric Andersen assieme a Patti Smith). Attivista e sensibile alle tematiche ambientali, ha annunciato la pubblicazione del suo ultimo album Right Now nell’autunno del 2019.
Eric Andersen ha un rapporto molto forte con l’Italia, dalle frequentazioni con Fernanda Pivano all’intensa collaborazione col violinista Michele Gazich. Nel Novembre del 2018 è stato dato alle stampe Ghosts Upon the Road (dall’omonimo album del 1989), il primo libro dedicato a Eric Andersen. Si tratta di un percorso biografico concepito analizzando, disco per disco, tutta la sua carriera, raccogliendo sue testimonianze personali e il “making of” di ogni suo album, con contributi personali concessi agli autori, Paolo Vites e Roberto ‘Jacksie’ Saetti, che vantano con lui una amicizia personale pluridecennale. Il libro è anche la grande sceneggiatura del movimento dei singer-songwriter e di tanti dei loro protagonisti.