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Martedì, 16 Aprile 2024
Cultura

Da Como a Menaggio e Cantù: l'appello per scongiurare la morte delle biblioteche

Senza finanziamenti regionali esiste il concreto rischio che i servizi della rete bibliotecaria provinciale vengano tagliati se non addirittura chiusi. A denuncia la situazione sono Guido Rovi, consigliere provinciale delegato ai Sistemi...

Senza finanziamenti regionali esiste il concreto rischio che i servizi della rete bibliotecaria provinciale vengano tagliati se non addirittura chiusi. A denuncia la situazione sono Guido Rovi, consigliere provinciale delegato ai Sistemi bibliotecari; Alberto Montia, assessore alla Cultura di Lomazzo e vicepresidente del Sistema Bibliotecario dell’Ovest Como; Cristina Redaelli, assessore alla Cultura del Comune di Menaggio e presidente del Sistema Bibliotecario del Lario Ovest; Luigi Cavadini, assessore alla Cultura del Comune di Como e Presidente del Sistema Bibliotecario dell’Intercomunale di Como; e Francesco Pavesi, assessore alla Cultura del Comune di Cantù e presidente del Sistema Bibliotecario della Brianza Comasca. Insieme, con una lunga e articolata nota diffusa oggi, denunciano i pericoli derivanti dagli enormi tagli che, a partire dalla Regione e quindi a cascata fino all'amministrazione provinciale, stanno colpendo la rete delle biblioteche in provincia.

Di seguito, il testo integrale della lettera.

I servizi della rete bibliotecaria provinciale di Como, tra cui il prestito interbibliotecario ed i servizi online, rappresentano un’eccellenza a disposizione dei cittadini dell’intera Provincia di Como. Ne hanno usufruito anche lo scorso anno 95.865 cittadini ed il costo complessivo del servizio è stato di circa 150.000 euro l’anno per tutta la provincia, di cui 104.000 euro l'anno come finanziamento regionale, a cui si sono aggiunte le risorse umane, tecnologiche e finanziarie messe a disposizione da ciascun Comune e dalla Provincia, poiché grazie al prestito interbibliotecario provinciale si sono realizzate importanti economie di scala.

Oggi, a seguito della riforma delle Province e soprattutto della mancata erogazione dei finanziamenti fin qui sempre erogati da parte di Regione Lombardia, la Provincia di Como ( e non solo questa), si trova in serie difficoltà a mantenere attivo un servizio di cui tantissimi comaschi di ogni fascia di età e reddito hanno usufruito in questi anni.

Fino al 2014 circa i 2/3 della spesa erano coperti da fondi regionali, mentre la parte restante era coperta dalla Provincia.

Quest’anno l’Ente Provincia, a seguito degli enormi tagli subiti nel proprio bilancio si trova in gravi difficoltà nel programmare quelli che fino ad oggi sono stati servizi di cui tanti hanno usufruito, pur non sapendo da chi fossero finanziati.

I finanziamenti regionali sono assolutamente vitali per mantenere in essere i servizi e la loro diminuzione porterebbe fatalmente all’interruzione degli stessi o ad un loro drastico ridimensionamento.

Nella nostra provincia vi sono quattro sistemi bibliotecari che funzionano in modo egregio proprio perché usufruiscono del coordinamento e del finanziamento dell’Ente Provincia, che cura i sistemi operativi telematici, la manutenzione dei programmi di software, l’assistenza annuale della rete provinciale, la catalogazione centrale dei documenti, cioè, in poche parole, tutta l’operabilità del sistema.

A fronte dei tagli attuati è molto difficile oggi dire se e come i servizi della rete provinciale potranno essere mantenuti e grande è da parte nostra la preoccupazione che possano perdersi in modo definitivo. Sarebbe una perdita gravissima per i moltissimi cittadini comaschi che giornalmente frequentano le nostre biblioteche.

Il consigliere provinciale delegato ai Sistemi bibliotecari, gli assessori alla cultura dei quattro Sistemi provinciali e tutti gli amministratori dei Comuni in rete nei Sistemi Bibliotecari dell’Ovest Como, del Lario Ovest, dell’Intercomunale di Como e della Brianza Comasca che già hanno in questi anni sostenuto significative spese per mantenere un servizio ormai patrimonio irrinunciabile dei nostri cittadini, ben gestito e con eccellenti risultati in termini di prestiti e movimentazione libraria, esprimono profondo rammarico e contestano apertamente la scelta di Regione Lombardia di negare un finanziamento di entità non rilevante rispetto la globalità del suo bilancio, ma fondamentale per la sopravvivenza di questo servizio e per le politiche culturali di prossimità.

Se non si tornerà a destinare a livello regionale una quota vincolata o perlomeno la copertura da parte delle fiscalizzate per questo servizio, ancora una volta saranno gli enti locali e i Comuni in particolare a pagare scelte sbagliate di tagli, di cui si dovranno fare totalmente carico se non vorranno vedere eliminato un ottimo servizio, eccellenza del nostro territorio.

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