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"Così noi donne lottiamo contro la mafia"

“Donne contro la mafia”, un incontro organizzato da Cgil, Cisl e Uil provinciali al Cinema Gloria dedicato alle donne che combattono contro la prepotenza e la violenza della mafia. Un pomeriggio iniziato con la proiezione del film “la mafia uccide...

“Donne contro la mafia”, un incontro organizzato da Cgil, Cisl e Uil provinciali al Cinema Gloria dedicato alle donne che combattono contro la prepotenza e la violenza della mafia. Un pomeriggio iniziato con la proiezione del film “la mafia uccide solo d’estate” di Pierfrancesco Diliberto, più noto come Pif.

A seguire, tavola rotonda alla quale hanno partecipato: Ilaria Ramoni, avvocato ed amministratore giudiziario, esperta in legislazione antimafia, coautrice del libro “Per il nostro bene”, Rosa Palone, giovane presidente del consiglio comunale di Buccinasco e Mara Invernizzi, atleta del Basket Como.

Un’occasione per parlare di donne che hanno saputo alzare la testa e combattere contro le sopraffazioni mafiose e di quelle che ne hanno saputo parlare. Proprio come Alessandra Coppola e Ilaria Ramoni che nel loro libro, “Per il nostro bene”, hanno raccontato l’Italia dei beni confiscati e la storia di tante donne che con intelligenza e straordinaria determinazione hanno saputo ribellarsi. Non solo storie di ribellione ma anche di impegno e determinazione come quello di Rosa Palone, giovanissima presidente del consiglio comunale di Buccinasco, considerata la Platì del nord per l’alta concentrazione di cittadini provenienti dal piccolo comune dell’Aspromonte, ma soprattutto per essere diventata la culla della ‘ndrangheta in Lombardia. Il comune lombardo è stato commissariato dopo che il sindaco finì in manette per un presunto giri di tangenti.

Infine una bella testimonianza di donne che si impegnano contro la mafia anche in un contesto completamente diverso come può essere quello dello sport. Mara Invernizzi e le sue compagne del Basket Como prima di ogni partita indossano una maglia che testimonia il loro rifiuto contro la mafia. “Abbiamo aderito al progetto San Francesco per consapevolizzarci – ha spiegato l’atleta del Basket Como – ma soprattutto per conoscere e per reagire a delle situazioni che fanno parte della nostra realtà prima che queste accadano”.

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