Il Carnevale di Schignano, il martedì grasso è il giorno più atteso : orari e programma delle sfilate
Un'edizione 2020 a metà, quella del 2021 completamente annullata. Ma anche lo scorso anno i tormenti della pandemia non hanno lasciato in pace il secolare Carnevale di Schignano che Mattia Vacca con il suo libro A Winter's Tale ha contribuito a rendere ancora più celebre oltre i nostri confini. Dopo tre anni si torna alla normalità con la voglia di celebrare una tradizione che lassù è attesa come e più del Natale. La si prepara tutto l'anno conservando intatto ogni suo antico rito.
Con la fine della tradizionale serata della Vegèta, il 5 gennaio, ha preso il via il Carnevale di Schignano edizione 2023. Allo scoccare della mezzanotte, i coscritti del 2005, prossimi protagonisti delle sfilate (in particolare di quella del martedì grasso, con la cattura e la fuga del Carlisepp) hanno battezzato la prima edizione ufficiale aperta al pubblico dopo le lunghe restrizioni degli ultimi due anni. Due anni in cui il Carnevale di Schignano ha proseguito, come detto, a mantenere in vita, seppur in forma più ristretta e riservata, le tradizioni legate ai bagordi del Carnevale più antico della provincia di Como. L’edizione 2023 sarà dunque quella del ritorno al grande pubblico, all’apertura dei cortei verso spettatori, curiosi, turisti, appassionati.
Il clou del carnevale va invece in scena nelle giornate di sabato 18 febbraio, qui il report, e oggi martedì 21 febbraio. L’inizio da tradizione è sempre fissato alle 14.30, con raduno a partire dalle 14 e partenza dalla piazza principale, con sfilata che attraverserà le frazioni di Schignano. E’ in questa doppia circostanza che, da anni, turisti, scolaresche e studiosi di ogni parte e luogo del mondo accorrono per assistere a questo incredibile viaggio nelle tradizioni e memorie di un’intera comunità. Durante la sfilata finale, quella “del martedì grasso”, andrà in scena la tradizionale e attesa “fuga del Carlisepp”. Il fantoccio che impersonifica il Carnevale, sarà poi prontamente riacciuffato e messa al rogo, al termine della tambureggiante serata fatta di danze e piatti di gastronomia tipica che si consumeranno presso la palestra locale. Durante le sfilate le associazioni locali intervengono con bancarelle e stand per far assaggiare agli ospiti le tradizionali e gustose pietanze locali.
Martedì 21 febbraio 2020
ore 13.45 – Incontro con i Sapeur
ore 14.00 – Ritrovo delle maschere tradizionali in piazza san Giovanni (Occagno)
ore 14.30 – Sfilata lungo le vie del paese, fino alla frazione Auvrascio e ritorno
ore 16.00 – Fuga del Carlisep
ore 21.00 – Veglione con la Fughéta al Carpigo
ore 23.30 – Processione col Zep e rogo a mezzanotte in piazza san Giovanni
I personaggi del Carnevale di Schignano
Il Brut
Dietro antiche enigmatiche maschere scolpite a mano nel legno, catturano l’attenzione dei numerosissimi presenti con balzi, cadute e abiti che richiamano uno stile di vita umile; ricoperti da stracci, pelli di animali e pesantissimi campanacci, i Brut portano in scena il “povero”, costretto a vivere di pastorizia, agricoltura o addirittura ad emigrare, per mantenere la famiglia. Gli abiti dimessi, spesso imbottiti di paglia, gli attrezzi contadini di una volta e le pesanti campane, compongono un costume che sovente finisce con il pesare decine di chili.
Il Mascarun o Bell
L’andatura calma e retta, gli abiti vezzosi e colorati, i pizzi, i merletti e il pancione gonfio (il buttasc) conferiscono, invece, eleganza e un’aura di nobiltà ai Mascarun (i Beii). Accompagnati da sontuosi bastoni, ombrellini e sgargianti ventagli, i Mascarun invitano spesso i Brut, con modi risoluti, a rialzarsi.
La Ciocia
Una sola e stridula è la voce ammessa a parlare durante i cortei del Carnevale di Schignano: quella della Ciocia, moglie-serva del Mascarun, petulante e polemica, divertente caricatura delle donne di un tempo e macchietta degna del più nobile teatro dell’arte. Tassativamente rappresentata da un uomo con il volto sporco di fuliggine, abiti tradizionali e zoccoli di legno, si aggira tra i presenti lamentandosi delle angherie del marito e coinvolgendo gli spettatori in esilaranti mini sketch.
I Sapeur e la Sigurtà
Con il volto dipinto di nero e abiti in pelle di pecora, i Sapeur, con tanto di ascia, il sabato e il martedì grasso, sono chiamati ad aprire e sorvegliare il corteo subito dietro alla Sigurtà, maschera che invece rappresenta l’autorità.
Il Carlisepp
E’ il fantoccio che rappresenta il Carnevale. Appeso nella piazza principale durante i giorni di festa, è destinato a essere incendiato nel rogo finale del martedì grasso, non dopo aver però tentato di fuggire invano in una drammatica e rocambolesca corsa tra la folla e i vicoli.