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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cultura

Buscadero, 40 anni di musica in festa

Un grande serata di musica con tanti ospiti in streaming

Nel 1980 sale al potere Ronald Reagan e Margaret Thatcher è eletta ancora Primo Ministro nel Regno Unito, Papa Woytila viene ferito in Piazza San Pietro, una bomba di matrice neo-fascista viene fatta esplodere a Bologna, Solidarność occupa i cantieri navali di Danzica e sempre in Italia un forte terremoto in Irpinia provoca la morte di più di 3000 persone Nel 1980 non c’erano i personal computer, non c’erano le email, non c’erano i cellulari né gli sms, niente Google, niente Wikipedia, niente Spotify, Amazon ed altre "meraviglie".

Nel 1980 la musica la si ascoltava solo su vinile o attraverso le radio libere, non c’erano ancora i compact disc e non c’era il download. C’erano molti negozi di dischi, molte edicole, molte riviste dedicate alla musica. Mentre sui media imperversavano i Duran Duran, gli Spandau Ballet, i Pet Shop Boys, Michael Jackson, nel Dicembre del 1980 noi pubblichiamo una rivista dal nome improponibile, Buscadero, tratto da un famoso film con Steve Mc Queen.
La mission della rivista è semplice: far conoscere attraverso il Buscadero molti musicisti che noi reputiamo bravi ad un pubblico più vasto affamato di musica. E allora oltre alle colonne buscaderiane quali Bob Dylan, Van Morrison, gli Stones, i Grateful Dead, Leonard Cohen, Neil Young, John Prine ed altri allarghiamo il nostro campo d’azione parlando sulle nostre pagine di una moltitudine di artisti che altrimenti sarebbero rimasti sempre nell’ombra.

In questa ricerca qualitativa il magazine ha cercato di essere sempre indipendente dalle pressioni delle case discografiche: non ha mai considerato le classifiche di vendite, il gossip, il colore. A Buscadero interessava e interessa tuttora l’anima, lo spirito degli artisti. Avrà sicuramente molti difetti ma la scelta delle copertine e dei contenuti è sempre stata guidata dall'esperienza e poche altre testate possono vantare una coerenza così profonda. Col tempo è cambiati, si è aperto a vari generi musicali dal jazz, al soul, al folk e alla musica italiana e in questa sua evoluzione è sempre stato seguiti da un gruppo di lettori fedeli e entusiasti.

Quest’anno per il lockdown è mancato l’appuntamento con il Buscadero Day, una festa internazionale della musica dove si alternano sul palco artisti italiani e stranieri. Negli undici anni di festival, natp a Pusiano e diretto dal canturino Andrea Parodi, hanno suonato più di 500 band e ospiti di fama mondiale come Joe Ely, James McMurtry, Steve Earle, Lucinda Williams, David Bromberg, Garland Jeffreys, Chuck Prophet, Paul Young, Vinicio Capossela, Suzanne Vega, Davide Van De Sfroos, James Maddock, The Orphan Brigade, Thom Chacon, Dave Alvin, Larry Campbell & Teresa Williams, Alejandro Escovedo, Dan Stuart, Willie Nile, Elliott Murphy, Violante Placido, Bobo Rondelli, The Gang, Massimo Priviero, Jono Manson, Bocephus King, Cordovas, Son Volt, Dave Alvin, Tom Russell, Lily Hiatt, Ryan Bingham e moltissimi altri.

La festa il 21 dicembre

Il Buscadero Day sarà l’happening dove poter festeggiare tutti insieme dal vivo questro traguardo straordinario ma ugualmente il magazine ci teneva ad organizzare qualcosa di speciale per i suoi 40 anni.  Il 21 dicembre alle ore 17 andrà in onda sul sito (www.buscadero.com) una maratona musicale con tantissimi ospiti. Qualcosa a metà tra un live streaming show e un documentario, con canzoni, aneddoti, testimonianze raccolte tra i collaboratori, artisti, discografici, impresari e varia umanità nel ricordare il lungo percorso del Buscadero. Qualche nome? Joe Ely, James McMurtry, Vinicio Capossela, Davide Van De Sfroos, Steve Forbert, Gene Gnocchi e tantissimi altri.

Le sorprese non finiscono qui e per celebrare i 40 anni del Busca, l’etichetta musicale italiana Appaloosa Records pubblica su vinile rosso in limited edition Buscadero Americana Vol. 1. Un omaggio alla musica del Buscadero con Thom Chacon, Mary Gauthier, James Maddock, Ron LaSalle, Michael McDermott, Tim Grimm, Anthony D’Amato, Brian Mitchell, Chris Buhalis, Jaime Michaels, Andrea Parodi che interpretano le canzoni di John Prine, Van Morrison, Bob Seger, Bruce Springsteen, Rodney Crowell, P.F. Sloan, Bob Dylan, Willie Nelson, Bruce Cockburn e Blackie Farrell. Bonus track l’inedita versione di She Moves On di Paul Simon cantata da Bocephus King.
 

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