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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cultura Figino Serenza

On the road, in viaggio con Andrea Parodi: la musica dei tasti

Seconda tappa con il diario del nuovo disco in uscita il 6 maggio

Per gli artisti è un momento molto difficile. Niente concerti e praticamente nessuna possibilità di promuovere dal vivo i propri lavori discografici. Proseguiamo così con una seconda tappa il diario dal Texas di Andrea Parodi che il 6 maggio pubblicherà il suo nuovo disco.

Prima di tornare on the road ecco in anteprima la copertina di Andrea Parodi Zabala. La foto è del musicista Radoslav Lorkovic scattata a est di Tonopah, nel Nevada, sulla leggendaria Hihghway 6 di Jack Kerouac.

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Il diario (Seconda tappa)

Keys: tastiere, pianoforte, wurlitzer, hammond, fisarmonica. 

Joel Guzman

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Due note della sua fisarmonica, o squeze-box come lo chiamano da quelle parti, e sei subito in Messico. Joel Guzman e Flaco Jimenez hanno marchiato dischi capolavoro con i loro strumenti.  Dopo aver registrato le basi chitarra e voce di una dozzina di canzoni a Genzano, realizzo il sogno di volare a Austin per registrarle con Joel che all’epoca suonava con Paul Simon, Buddy Miller e Ricky Lee Jones.  Joel ha iniziato a suonare da bambino, girando l’America con la band conjunto di suo padre e suonando il pianoforte per Chuck Berry in giovanissima età. Probabilmente in questo momento è il miglior fisarmonicista al mondo nel suo genere e ha vinto diversi grammy per gli album Los Super Seven del 1998 e Polkas, Gritosy Acordeones del 2004, più un altro per la colonna sonora del 2010 di Crazy Heart, film nel quale ha anche recitato. 

Jam @ Antone's in Austin[94489]-2

La prima volta che ho visto Joel suonava con Joe Ely. I loro concerti in duo avevano una potenza e un tiro incredibili. Ho portato Joe e Joel diverse volte in tour in Italia, con loro è nata un’amicizia e un ho un ricordo bellissimo di quando siamo andati insieme a Castelfidardo, il paese delle fisarmoniche. All’epoca Joel suonava una meravigliosa fisarmonica Baffetti e così andammo a visitare la fabbrica della famiglia che le costruiva. Fu una accoglienza commovente, era come se avessi portato Bruce Springsteen ed era un’ammirazione reciproca. Un incontro indimenticabile reso ancora più speciale dalla bellezza delle colline marchigiane intorno a noi, coperte da girasoli in fiore, viti, ulivi sotto un cielo blu splendente. Ogni volta che andavo a Austin organizzavo una cena a casa dei Guzman. Fare la spesa e trovare gli ingredienti all’altezza era una lotteria, ma poi in qualche modo me la cavavo sempre rinforzando il sugo con capperi, acciughe e peperoncino. Mi ricordo un anno della pasta Parilla all’arrabbiata e di un vino toscano (?) chiamato Bastardo che scatenò i migliori gritos di sempre! 

Tommy Mandel 

Tommy Mandel with Brian Adams[94483]-2

Dopo aver ascoltato le chitarre di David Grissom su Elijah quando parla la canzone aveva preso una direzione molto rock, inaspettata e l’unico strumento che valeva la pena aggiungere era l’organo hammond. Mi erano rimaste impresse le sonorità del disco Blood in the USA di Thom Chacon, tutte giocate sugli incastri del picking di chitarra acustica, il contrabbasso di Tony Garnier e l’organo visionario di Tommy Mandel. Thom mi ha dato il suo numero di telefono. “Chiamalo assolutamente, vedrai che sarà contento di suonare nel suo disco.” Mentre Thom parlava io scorrevo l’elenco dei musicisti con cui aveva suonato. Dire Straits, Brian Adams, Tina Turner, Bon Jovi, The Pretenders, Cyndi Lauper e perfino I Clash, su Combat Rock! Ci ho messo un paio di settimane prima di decidermi a chiamarlo e alla fine per fortuna l’ho fatto ed Elijah è destinata a diventare un piccolo singolo del disco. 

Brian Mitchell

Brian Mitchell, Maddock, Valle 2[94479]-2
Brian Mitchell è un altro gigante della musica americana. James Maddock mi ha sempre detto di lui “è il miglior musicista di tutta New York”. Ha suonato con Levon Helm, Bob Dylan, Dolly Parton, Dwight Yoakam, BB King, Buster Poindexter, Allen Toussaint e tantissimi altri e proprio con James Maddock è venuto in tour in Italia per suonare all’ultima edizione del Buscadero Day. Sono riuscito a farlo suonare sul mio disco il giorno stesso che si è andato a vaccinare. Brian suona il piano elettrico su Buon Anno fratello e su C’è.

Radoslav Lorkovic

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Un altro amico che non poteva assolutamente non partecipare a questo disco è Radoslav Lorkovic. Un altro di quei musicisti che nei primi anni 90 avevo avuto la fortuna di vedere tante volte dal vivo ad accompagnare ed esaltare le canzoni dei miei songwriters preferiti. Richard Shindell, Jimmy LaFave, Ellis Paul, Shawn Mullins, Odetta. Radoslav è gioia pura. Origini croate e una formazione musicale che si è sviluppata nel midwest alla corte di Greg Brown, Bo Ramsey e Dave Moore. Radoslav è uno di quelli con cui ti ritrovi senza pianificarlo a mangiare in una trattoria sperduta dell’appennino o a improvvisare musica alle 3 di notte nel parcheggio di un hotel di Okemah, in Oklahoma. Tutte cose che mi sono successe e non solo a me. Il suo incontro con Shindell è leggendario. Fu Carlini a metterli sullo stesso treno, Shindell arrivava da Parigi, Radoslav partiva da Sesto Calende e si ritrovarono a fare questo viaggio insieme verso Cosenza dove avrebbero condiviso il palco. Parlarono in francese per tutte le ore del viaggio, ignorando di essere entrambi americani, cosa che scoprirono solo durante il soundcheck.

Bobo Rondelli e Rad[94478]-2

Pochi mesi più tardi Radoslav registrava il suo piano e la sua fisarmonica in Reunion Hill di Shindell. Potrei riempire un libro intero di aneddoti su Radoslav e la sua squeezebox, scomparsa e riapparsa anni dopo, come per magia.  Molti anni fa in Italia gli avevano regalato una fisarmonica rossa fiammante. Era legatissimo a quello strumento e una sera, forse la sera più prestigiosa della sua carriera di musicista, qualcuno gliela rubò. Si trovava al Madison Square Garden per un concerto stellare con Jackson Browne e altri musicisti incredibili ma il suo volto era inspiegabilmente triste. Lo sponsor di quello spettacolo per far tornare il sorriso a Radoslav ordinò immediatamente una nuova fisarmonica per lui dall’Italia, che avesse quelle stesse caratteristiche e da Castelfidardo, manco a farlo apposta, arrivò una bellissima Baffetti. La cosa surreale è che qualche anno più tardi un’anziana signora trovò per caso questa fisarmonica e avendo sentito questa storia si mise in contatto con Radoslav per fargliela riavere. Così quella fisarmonica magica è sul mio disco insieme al wurlitzer e al pianoforte a coda che Radoslav ha registrato al Transient Studio di Chicago su Se vedessi la baia ora, C’è, Tutti i pesci del mare, E’ solo un fiore, Maya dei girasoli.

Per maggiori informazioni e per sostenere il disco
visita questa pagina e il nuovo sito www.andreaparodizabala.com.

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