Stefano Barotti in concerto all'Officina della Musica di Como
“Il grande temporale” (2020) è il quarto disco ufficiale del cantautore Stefano Barotti, in concerto all'Officina della Musica di Como venerdì 27 maggio. Con lui sul palco ci saranno Fabio Angeli al basso e Michelangelo Surdo alla chitarra elettrica e ukulele. Registrato tra l’Italia e gli Stati Uniti, l'album è estremamente ricco dal punto di vista della produzione e delle sonorità e annovera un cast musicale d’eccezione. Tra gli ospiti speciali (dagli Stati Uniti e non solo)- racconta il cantautore- Joe e Marc Pisapia, Jono Manson, Mark Clark e John Egenes.
Alla produzione artistica hanno partecipato Fabrizio Sisti (prezioso il suo contributo alle tastiere, al piano, ai sintetizzatori e all’organo Hammond), Alessio Bertelli, ingegnere del suono, e il batterista Vladimiro Carboni, Marco Giongrandi (chitarra elettrica e banjo), Max De Bernardi (chitarre) e Paolo Ercoli (dobro e mandolino). Due le voci femminili, la bravissima Veronica Sbergia e l’esordiente Laura Bassani. Gli arrangiamenti e la direzione degli archi sono stati curati da Roberto Martinelli.
Il grande temporale, dalle atmosfere marcatamente Seventies, consacra Stefano Barotti come musicista a tutto tondo, lontano dai rigidi schemi del cantautorato tradizionale. Tipicamente barottiano nelle tematiche e nella narrazione testuale, innova fortemente nelle architetture sonore e negli arrangiamenti, con l’introduzione di accenti progressive rock.
"Le canzoni - racconta Barotti - respirano in modo diverso, come se la mia musica fosse stata investita da un autentico cambiamento climatico. Quasi un rito di passaggio, come il grande carnevale citato nella title track. La mia intenzione nella canzone non è cambiata molto, sono sempre io. Ma ho decisamente rinnovato il mio guardaroba musicale, cucendo addosso ai brani vestiti inediti".
Stefano Barotti
Uomini in costruzione, esordio discografico del 2002, rimane uno dei dischi più interessanti della prima decade del terzo millennio e un ottimo esempio di come la musica d’autore italiana possa incontrare, non solo musicalmente, quella americana. Volato negli Stati Uniti alla corte di Jono Manson, l’artista toscano tornò in Italia con un album che avrebbe meritato almeno la Targa Tengo per il miglior debutto dell’anno. Nel tempo, il primo lavoro di Barotti si è costruito un nutrito gruppo di sostenitori che hanno contribuito a diffondere questa meritevole opera prima con un appassionato passaparola. Compositore di canzoni, Lo spaventapasseri, Il legno e le corde, Forte dei Marmi, Scarpette rosse, Tornare a scriver di notte, La casa, Piove non sono brani che arrivano tutti insieme per caso. Difficile fare un album senza sbagliare una sola canzone, liricamente e melodicamente Barotti fu davvero sorprendente. Dopo l'ottimo Ospiti, disco che nel 2007 aveva distribuito altri brani doc come L’angelo e il diavolo, Piccola canzone, Il costruttore di ali e L’uomo più curioso del mondo, passano quasi 10 anni prima che Barotti sia pronto per dare alle stampe il suo atteso terzo album Pensieri verticali. Ancora una volta, dall’innato gusto di Barotti per la melodia, affiorava leggera e contagiosa come sempre la sua grande poesia.