I Gang all'Officina della Musica di Como
La rock band marchigiana nata e capitanata dai fratelli Marino e Sandro Severini, è da 30 anni il portabandiera più coerente e credibile di un rock sanguigno e soprattutto militante. Chitarre e canzoni al servizio di un messaggio politico-culturale da sempre ben chiaro e definito che, prendendo spunto dalle sonorità punk dei Clash di Joe Strummer, li ha resi testimoni e cantori di una realtà per molti versi simile alla Londra cantata dal celebre gruppo punk-rock. Ideali e capacità cantautorali che nel filo conduttore di una decina di album sempre fedeli a una linea di pensiero solidale e attenta agli oppressi e alle ingiustizie sociali, rendono la band di Filottrano un punto di riferimento più unico che raro nel panorama musicale italiano. Coscienza e memoria, radici e ali, terra e fuoco, lotta e speranza: ecco gli ingredienti che da sempre costituiscono la ricetta dei Gang, che hanno dimostrato di poter passare con disinvoltura dal linguaggio crudo e immediato del punk a quello più complesso e ricercato della canzone d'autore, senza dimenticare l'immenso potenziale della tradizione popolare più genuina. Un tesoro inestimabile, che si inserisce a pieno titolo nei capisaldi musicali e culturali d'Italia.
I Gang si presentano per la prima volta sul palco dell'Officina della Musica di Como l'11 gennaio 2020 con un'inedita e affascinante formazione in quartetto che vede al fianco dei fratelli Severini Jacopo Ciani al violino e mandolino e Gianni Bonanni alla fisarmonica, piano e organo. I Gang ripercorreranno le canzoni intramontabili della loro carriera come La Pianura dei sette fratelli, Bandito senza tempo, Sesto San Giovanni, Mare nostro, Comandante fino ad arrivare ai brani dell'ultimo disco, acclamato dalla critica, Calibro 77 che omaggia i grandi cantautori italiani degli anni 70 da Claudio Lolli a Guccini, da De Gregori a De Andrè e potrebbe essere anche l'occasione per ascoltare in anteprima le canzoni del prossimi album che verrà registrato a febbraio insieme a Jono Manson.