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Sabato grasso a Schignano: ecco le maschere di un carnevale unico

Ultima giornata in programma martedì 5 marzo

Come da programma a Schignano è andato in scena uno degli eventi più folcloristici e antichi del territorio lariano: il tradizionale Carnevale. Sabato 2 marzo nelle vie del paesino incastonato nella Val d'Intelvi sono uscite allo scoperto le maschere che animano un carnevale montano unico, così ben documentato dal fotoreporter comasco Mattia Vacca. Nella fotogallery alcuni esempi di personaggi che per la gioia dei compaesani ma anche e sopratutto di visitatori e turisti hanno fatto festa negli angoli del paesino.

Guarda il video del sabato grasso

Ultima giornata il 5 marzo

13.45 Incontro con i Sapeur
14.00 Ritrovo delle maschere tradizionali in piazza san Giovanni (Occagno)
14.30 Sfilata lungo le vie del paese, fino alla frazione Auvrascio e ritorno
16.00 Fuga del Carlisep
21.00 Veglione con la Fughéta al ristorante Carpigo
23.30 Processione col Zep e rogo a mezzanotte in piazza san Giovanni

Le maschere del Carnevale di Schignano (2 marzo 2019)

I personaggi del Carnevale di Schignano

Il Brut
Dietro antiche enigmatiche maschere scolpite a mano nel legno, catturano l’attenzione dei numerosissimi presenti con balzi, cadute e abiti che richiamano uno stile di vita umile; ricoperti da stracci, pelli di animali e pesantissimi campanacci, i Brut portano in scena il “povero”, costretto a vivere di pastorizia, agricoltura o addirittura ad emigrare, per mantenere la famiglia. Gli abiti dimessi, spesso imbottiti di paglia, gli attrezzi contadini di una volta e le pesanti campane, compongono un costume che sovente finisce con il pesare decine di chili. 

Il Mascarun o Bell
L’andatura calma e retta, gli abiti vezzosi e colorati, i pizzi, i merletti e il pancione gonfio (il buttasc) conferiscono, invece, eleganza e un’aura di nobiltà ai Mascarun (i Beii). Accompagnati da sontuosi bastoni, ombrellini e sgargianti ventagli, i Mascarun invitano spesso i Brut, con modi risoluti, a rialzarsi.

La Ciocia
Una sola e stridula è la voce ammessa a parlare durante i cortei del Carnevale di Schignano: quella della Ciocia, moglie-serva del Mascarun, petulante e polemica, divertente caricatura delle donne di un tempo e macchietta degna del più nobile teatro dell’arte. Tassativamente rappresentata da un uomo con il volto sporco di fuliggine, abiti tradizionali e zoccoli di legno, si aggira tra i presenti lamentandosi delle angherie del marito e coinvolgendo gli spettatori in esilaranti mini sketch.

I Sapeur e la Sigurtà
Con il volto dipinto di nero e abiti in pelle di pecora, i Sapeur, con tanto di ascia, il sabato e il martedì grasso, sono chiamati ad aprire e sorvegliare il corteo subito dietro alla Sigurtà, maschera che invece rappresenta l’autorità.

Il Carlisepp
E’ il fantoccio che rappresenta il Carnevale. Appeso nella piazza principale durante i giorni di festa, è destinato ad essere incendiato nel rogo finale del martedì grasso, non dopo aver però tentato di fuggire invano in una drammatica e rocambolesca corsa tra la folla e i vicoli.

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