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Economia

Saldi invernali 2018, a Como è caccia all'affare

Discreto movimento in centro per il primo giorno di svendite, ma il boom è atteso per l'Epifania

Sono iniziati anche a Como venerdì 5 gennaio i saldi invernali 2018.
Una partenza non col botto, almeno per quando riguarda i negozi del centro storico, ma sicuramente nelle aspettative, dal momento che la data di inizio delle svendite di fine stagione è coincisa con un giorno lavorativo.
A confermarlo Marco Cassina, presidente di Federmoda-Confcommercio Como: "C'è stato un discreto movimento per tutto il giorno, ma essendo una giornata non festiva ovviamente c'è meno ressa. Abbiamo visto molti svizzeri e qualche turista. Si sono mossi subito quelli che non vogliono perdere il primo giorno - spiega - ma il boom lo attendiamo tra domani, giornata dell'Epifania, e domenica".
Sabato 6 gennaio previsto l'ultimo "assalto" alla città dopo le feste di Natale: "Domani prevediamo un'invasione non tanto da shopping, ma legata alla giornata di festa - continua Cassina- con l'arrivo della Befana della Città dei Balocchi e il progetto luci. Però speriamo che tutto questo porti gente anche nei negozi, anche perchè il sabato, rispetto alla domenica, è ancora inteso come la giornata di shopping per eccellenza".
Inutile, secondo il rappresentante di Confcommercio, la corsa ai primi giorni di saldi: "Ormai la gente è consapevole che non è necessario arrivare al primo minuto di saldi per fare l'affare, non c'è più la corsa di un tempo. I negozi sono ben assortiti, hanno merce e c'è tutto il tempo di fare buoni acquisti. Anzi, in tanti preferiscono evitare il primo weekend di caos per fare compere con più calma. Ricordiamoci che i saldi durano due mesi".

I consigli 

Il primo consiglio di Cassina è di fare attenzione alle percentuali di sconto: "Una selezione di scapi scontatissimi in un negozio ci sta, ma sconti oltre il 50% su tutta la merce già dal primo giorno sono un po' sospetti". 
Ecco in linea generale i principi di base ricordati da Confcommercio per acquisti corretti in tempo di saldi:

  1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme. In questo caso scatta l'obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.
  2. Prova dei capi: non c'è obbligo. E' rimesso alla discrezionalità del negoziante.
  3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante qualora sia esposto nel punto vendita l'adesivo che attesta la relativa convenzione.
  4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso.
  5. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.

Torna anche l'operazione "Saldi Chiari": nei negozi che espongono la locandina con lo scontrino che sorride i consumatori hanno garanzie di trasparenza nei prezzi, accettazione delle carte di credito, facilitazioni per eventuali cambi e altro ancora.

Il budget

Secondo le stime dell'Ufficio Studi di Confcommercio ogni famiglia, in occasione dei saldi invernali 2018, spenderà 331 euro per l'acquisto di capi d'abbigliamento, calzature ed accessori, con un budget a persona di 143 euro.

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