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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia

Como, il 12,5% dei disoccupati ha ottenuto il reddito di cittadinanza

Uno studio della Uil del Lario svela i dettagli della nuova forma di assistenzialismo

Sono 2.591 i comaschi disoccupati (dato provinciale) che tra aprile e giugno 2019 hanno vista accolta la loro richiesta di reddito di cittadinanza. Il dato, in termini percentuali, corrisponde al 12,5 per centro del totale dei disoccupati per così dire censiti nell'anno precedente (erano, infatti, 20.649).

Il confronto

Sempre parlando in termini percentuali il dato comasco è al di sotto, seppur di poco, di quello della vicina provincia di Lecco che si attesta al 13,8% (1.228 domande di reddito di cittadinanza accolte su un totale di 8.888 disoccupati). Il paragone con il dato nazionale, invece, è eclatante: in Italia a fronte di 2.755.467 disoccupati sono 793.547 le domande accolte di reddito di cittadinanza e rappresentano il 28,8% medio del rapporto tra domande del reddito di cittadinanza e disoccupati.
Questi sono i dati resi noti da uno studio diffuso dalla Uil del Lario.

Il commento

Il commento di Salvatore Monteduro, segretario provinciale Uil Lario, ravvisa timore e preoccupazione in ottica futura: "Stante che tutti i disoccupati hanno diritto a ricevere politiche attive di lavoro da parte delle Istituzioni, è palese che la situazione che potrebbe derivare da quanto sopra detto espone a potenziali situazioni di discriminazione tra i soggetti che sono in cerca di un posto di lavoro. Inoltre, ravvisiamo una forte difficoltà da parte degli operatori dei centri per l’impiego, già in carenza di organico, di gestire i disoccupati già in carico e i nuovi soggetti del reddito di cittadinanza; anche perché le nuove figure dei navigator, per i quali sono ancora da chiarire il rapporto di collaborazione con gli operatori dei centri per l’impiego e verso i quali dovrà essere comunque svolta una funzione di addestramento, potrebbero generare agli operatori dei centri per l’impego ulteriori difficoltà nella prima fase di assunzione. Viceversa - continua Monteduro - i navigator potranno essere un valore aggiunto se si programma una pianificazione, formazione e stabilizzazione dei loro rapporti di lavoro e si definisce una sinergia e coordinamento chiaro tra i vari soggetti deputati alle politiche attive".
Infine: "Anostro avviso, il dato di fondo che si rileva dal nostro studio è una forte domanda di lavoro (2.755.467 disoccupati, differenziata per territorio) ma che senza un’offerta di lavoro altrettanto sostenuta difficilmente potrà trovare soluzione e che può avvenire sostenendo la ripresa economica attraverso politiche di investimenti pubblici in infrastrutture, in politiche sociali, ambientali e sostenere il potere d’acquisto dei lavoratori e pensionati".

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