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Economia Largo Gianfranco Miglio

Como, nessuno vuole le edicole: probabile rimozione per alcuni chioschi

L'assessore Butti: "Valuteremo la possibilità di un cambio di destinazione d'uso"

Senza la possibilità di convertire l'attività svolta al loro interno, i chioschi delle edicole chiuse (o che chiuderanno) rischiano di non vedere mai nuova vita, o peggio, rischiano di dovere essere smantellati. Questo vale anche per edicole per così dire storiche, come per esempio quella di Porta Torre che può essere vista come un caso emblematico. Come spiega la proprietaria Marinella Meroni, "da quando ho chiuso quattro anni fa ho dovuto pagare oltre 19mila euro di occupazione del suolo pubblico. Ero convinta che sarei riuscita a vendere l'attività ma nessuno vuole più rilevare un'edicola e allo stesso tempo non è consentito convertire la destinazione d'uso dei chioschi".
Negli anni Marinella ha avuto diverse proposte, per esempio c'è chi avrebbe voluto realizzare una piadineria e chi un negozio di prodotti tipici. "Quindi mi sono attivata per chiedere al Comune la possibilità del cambio di destinazione - racconta Marinella - ma dopo numerosi contatti e mail con gli uffici, il sindaco e l'assessore al Commercio, tutto è ancora fermo, sebbene abbia anticipato all'amministrazione che di questo passo avrei dovuto rimuovere il chiosco. Cosa che ormai sono costretta a fare per non continuare a pagare intuilmente l'occupazione del suolo pubblico".
Il caso dell'edicola di Porta Torre, come detto, è esemplificativo di una situazione diffusa che nasce non solo da una situazione normativa complessa ma che trova origine anche in un disarmante immobilismo burocratico e amministrativo che si trascina praticamente da oltre un decennio. "Come me - aggiunge Marinella Meroni - ci sono altri proprietari di edicole che sono intenzionati a rimuovere i chioschi, perché non hanno alternativa. Questo è un peccato, non solo per noi che non possiamo guadagnare nulla dalla vendità dell'attività, ma anche per il Comune che non incasserà più la tassa sull'occupazione del suolo pubblico e l'Imu annuale". 
Una speranza per questi edicolanti, però, potrebbe arrivare nel giro di qualche mese se quanto anticipato dall'assessore al Commercio e all'Urbanistica, Marco Butti, dovesse diventare realtà. "Stiamo lavorando su due fronti - ha spiegato Butti -, da una parte entro fine febbraio definiremo insieme al sindacato degli edicolanti i nuovi servizi al pubblico che potranno svolgere le edicole, così da ampliare le loro possibilità di guadagno. Dall'altra parte, sul fronte del cambio di destinazione d'uso, metteremo a punto un piano organico per la convalle con il quale definiremo come intervenire. Ma per questo secondo aspetto ci vorranno più mesi perché si devono censire le edicole, capire quali siano in regola con il rinnovo della domanda di concessione, e poi bisogna valutare attentamente quali possibilità di riconversione dell'attività dare a ciascun chiosco a seconda, per esempio, della posizione in cui si trova". 

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