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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Economia comasca in ripresa: esportazioni per 5,3 miliardi

Nel 2012 le esportazioni di Como e provincia hanno sfiorato i 5,3 miliardi di euro, pari al 4,8% della regione Lombardia. E' quanto emerge dai dati Istat elaborati dalla Camera di Commercio. Rispetto al 2011 la crescita è modesta (+1,4%) ed è...

Nel 2012 le esportazioni di Como e provincia hanno sfiorato i 5,3 miliardi di euro, pari al 4,8% della regione Lombardia. E' quanto emerge dai dati Istat elaborati dalla Camera di Commercio. Rispetto al 2011 la crescita è modesta (+1,4%) ed è inferiore al dato medio regionale e nazionale (+3,7%) ma vi è da rilevare che a quattro anni dall’inizio della recessione, Como ha finalmente recuperato i livelli pre-crisi: +1,3% rispetto al 2008.

Le importazioni, invece, hanno fatto registrare flussi per oltre 2,8 miliardi di euro, pari al 2,6% del totale delle importazioni della Lombardia. In questo caso si tratta di una flessione del -5%, dato che migliora il saldo commerciale che chiude a quasi 2,4 miliardi di euro, in crescita rispetto al 2011 di oltre 220 milioni.

Tra i principali mercati di destinazione dei prodotti comaschi si posizionano ai primi posti la Germania (con 733 milioni di euro), la Francia (con 604 milioni di euro) e la Svizzera (con 498 milioni di euro). Quest’ultima destinazione molto importante per le imprese comasche in tempo di crisi sia per la prossimità sia per la tenuta del Paese: la variazione 2012/2008 è pari a +44%).

Altre variazioni molto positive, rispetto all’inizio della recessione, si registrano verso il Regno Unito (+13,4%), la Cina (+51,3%), i Paesi Bassi (+13,6%), gli Emirati (+29,5%), l’Ungheria (+65,1%), il Canada (+37,3%) e il Brasile (+29,45) mentre risultano in contrazione la Spagna (-2,4%), la Russia (-9,7%), la Polonia (-8,5%), l’Austria (-11,0%), il Portogallo (-4,7%), l’Arabia (-6,3%), la Grecia (-52,0%) e l’India (-11,5%).

Anche per quanto riguarda le importazioni il primo paese è la Germania (con 596 milioni di euro). Seguono la Cina (con 486 milioni di euro) e la Francia (con 229 milioni di euro).

L’analisi dei maggiori comparti merceologici evidenzia un’evoluzione abbastanza variegata; rispetto al periodo pre-crisi alcuni settori risultano in netta crescita (in primis la chimica) ma altri sono in forte difficoltà (tra cui le apparecchiature elettriche). Al primo posto si posizionano i tessuti che, con 932 milioni di euro, rappresentano il 17,9% del totale export provinciale, in crescita del +3,1% rispetto al 2011; al secondo posto si posizionano i macchinari industriali, con flussi export per un valore corrispondente a 692 milioni di euro (13,3% del totale delle esportazioni provinciali), in crescita del +9,8% rispetto al 2011 e al terzo posto segue la chimica con 594 milioni di euro, in crescita sia nel breve che nel medio periodo, rispettivamente del +5,1% e +72,3%.

Tra gli altri settori, quelli che ancora non hanno recuperato i livelli pre-crisi sono: il mobile (-12,6%), i prodotti in metallo (-15,4%), la gomma plastica (-14,9%), le apparecchiature elettriche (-35,5%) e il legno (-14,8%). Al contrario, tassi di crescita sostenuti si registrano nel comparto dell’abbigliamento (+12,3%), della metallurgia (+15,4%), dei prodotti alimentari (+33,6%), dei mezzi di trasporto (+129,9%), dell’elettronica (+44,3%).

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