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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Disoccupazione a Como in calo, ma aumentano i giovani senza lavoro

Como meglio di Lecco ma preoccupante l'alto numero di inattivi, che non hanno lavoro e non lo cercano

Lavoro a Como, la situazione migliora. Almeno secondo lo studio della Uil del Lario sulla situazione del mercato del lavoro nelle province di Como e Lecco nel 2018.

Il numero degli occupati a Como nel 2018

Secondo i dati ISTAT per il 2018 riportati dal rapporto, gli occupati a Como sono stati 262.015 e sono aumentati di 7.028 unità rispetto all’anno precedente; il tasso di occupazione al 66,73%, aumentato dell’1,94% rispetto al 2017.
L’incremento occupazionale maggiore si è registrato tra le donne +3.616 unità, mentre l’occupazione maschile ha registrato un aumento di 3.412 unità.
Agricoltura, Silvicoltura, Pesca, Industria, Costruzioni, Commercio, Alberghi e Ristorazione i settori produttivi in Provincia di Como che nel 2018 hanno fatto registrare un incremento occupazionale rispetto all’anno precedente. Mentre, nelle altre attività dei servizi si è manifestato un netto calo dell’occupazione rispetto al 2017.

La disoccupazione a Como

I disoccupati a Como nel 2018 sono stati 20.649 e sono diminuiti di 2.866 unità rispetto al 2017 e il tasso di disoccupazione è stato del 7,30%, ed è diminuito del 1,14% rispetto all’anno precedente.
Il tasso di disoccupazione femminile è stato dell’8,24% ed è diminuito dell’1,32%, mentre quello maschile è stato del 6,59% ed è diminuito dell’1%. Gli inattivi a Como nel 2018 sono stati 106.152 e sono diminuiti di 5.087 unità.

Unico dato negativo è stato quello relativo al tasso di disoccupazione giovanile del 15,32% nel 2018 ed è aumentato del 0,29% rispetto al 2017.

Como meglio di Lecco

Per quanto riguarda la Provincia di Lecco, prosegue il rapporo Uil, i dati ISTAT fanno rilevare una situazione occupazionale pessima: gli occupati a Lecco nel 2018 sono stati 148.866 e sono diminuiti di 2.559 unità rispetto all’anno 2017, il tasso di occupazione al 67,98% ed è diminuito dell’1,23%. La riduzione occupazionale maggiore si è registrata tra gli uomini -2.326 unità, mentre quella femminile ha subito una diminuzione di 233 unità.

Agricoltura, Silvicoltura, Pesca, Costruzioni, Commercio, Alberghi e Ristorazione i settori produttivi dove nel 2018 si è registrato un incremento dell’occupazione rispetto all’anno precedente. Mentre, nell’Industria e nelle altre attività dei servizi si è manifestato un netto calo dell’occupazione rispetto al 2017. 3 I disoccupati a Lecco nel 2018 sono stati 8.888 e sono aumentati di 470 unità rispetto al 2017, il tasso di disoccupazione è stato del 5,63%, ed anche questo è aumentato del 0,36% rispetto all’anno precedente.
Il tasso di disoccupazione femminile è stato dell’6,35% ed è diminuito dell’1,28%, mentre quello maschile è stato del 5,08% ed è aumentato dell’1,65%.

Per la provincia di Lecco anche il dato relativo all’occupazione giovanile è stato negativo: tasso di disoccupazione giovanile del 12,28% nel 2018 ed è aumentato del 0,35% rispetto al 2017. Gli inattivi a Lecco nel 2018 sono stati 59.292 e sono aumentati di 1.742 unità.

Il rapporto Uil: "Preoccupazione per la situazione economica internazionale"

In conclusione, i dati Istat sulla situazione occupazionale anno 2018 mostrano una situazione eterogenea ed articolata nelle Province di Como e Lecco: una ripresa occupazionale netta in Provincia di Como nel 2018 rispetto al 2017, con un contributo notevole del settore industriale e quello della ristorazione e commercio. Mentre, un netto calo dell’occupazione in Provincia di Lecco, determinata principalmente dal settore dei servizi e dell’industria. Restano le preoccupazioni di fondo per uno scenario internazionale negativo dell’economia, una guerra commerciale sui dazi doganali e una Brexit i cui effetti sono tutti da valutare, in questo contesto si aggiunge una domanda interna che stenta a decollare. Inoltre, i dati dei disoccupati nelle due Province restano molto al di sopra dei dati ante crisi economica ed è preoccupante l’elevato numero di inattivi. Tutto ciò conferma che la priorità dell’azione politica economica del Governo è far ripartire gli investimenti pubblici e la riapertura dei cantieri, per rendere più competitivo, moderno e sicuro il Paese.

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