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Economia Campione d'Italia

Il dramma di Campione d'Italia arriva anche sulle pagine del Telegraph

Intanto il Casinò di Lugano si appresta ad assumere 40 nuovi addetti

La drammatica situazione economica di Campione d'Italia è arrivata anche sulle pagine del Telegraph, popolare quotidiano inglese. In un lungo articolo pubblicato ieri, il giornale londinese ha raccolto alcune testimonianze che raccontano il tragico momento che sta vivendo l'enclave dopo la chiusura della storica casa da gioco. 

"La città sta collassando. I piccoli bar, pizzerie e negozi sono tutti in guai seri - ha detto al Telegraph Fiorenzo Dorigo, uno dei circa 500 dipendenti liecenziati e che da luglio dello scorso anno sono senza stipendio - la chiusura del casinò sta colpendo tutti".

Un fallimento che minaccia di annientare un intero paese di 2000 abitanti, la cui unica fonte di sostentamento ruotava intorno alla casa da gioco fin da quando era stata aperta nel 1917 come luogo di spionaggio per raccogliere informazioni dai diplomatici stranieri durante la prima guerra mondiale. Chiuso nel 1919, il casinò riaprì nel 1933 con un decreto, ancora valido fino oggi, che imponeva che il suo reddito coprisse i costi di gestione del Comune, che a dir poco negli anni si è fatto prendere la mano con molte assunzioni e mega stipendi. 

Secondo i documenti del tribunale, il debito del casinò fallito è stimato in quasi 80 milioni di euro, con l'elenco dei creditori che vanno dal panificio del paese ai vigili del fuoco locali ai proprietari di alberghi di lusso, finanzieri, società di gioco online, banche che hanno prestato milioni di euro.

"Campione è sempre stata invidiato come enclave di ricchezza e luogo privilegiato - ha detto al Telegraph Chirico, ex dipendente e leader sindacale dei lavoratori di Campione - quindi ora in questo grave momento per così tante famiglie, invece di ricevere aiuto stiamo ricevendo insulti. Tutti hanno commesso degli errori: i politici, la direzione, il Comune. Ma il paradosso è che nella fabbrica degli errori, gli unici a pagare il prezzo sono i non colpevoli: i lavoratori". 

Intanto almeno una piccola buona notizia per alcuni di loro potrebbe arriva dalla Svizzera, dove proprio la crisi del Casinò di Campione sta facendo vivere un successo insperato a quello di Lugano, dove gli affari non sono mai andati così bene. Se sulla sponda italiana del Ceresio la fine dell'anno ha portato 463 lettere di licenziamento ai 463 dipendenti della casa da gioco,  su quella di Lugano si apprestano invece ad assumere quaranta nuovi collaboratori, molti dei quali potrebbero arrivare proprio da Campione, anche se gli stipendi non saranno quello d'oro di un tempo. 

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