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Città più colpite dalla crisi: Como al 37° posto

Como oggi si è scoperta al 37esimo posto, tra Catania e Palermo, nella classifica delle città più colpite dalla crisi. È questo il dato emerso dall'inchiesta statistica pubblicata dal Sole24Ore lunedì 14 luglio 2014. Un dato che è stato commentato...

Como oggi si è scoperta al 37esimo posto, tra Catania e Palermo, nella classifica delle città più colpite dalla crisi. È questo il dato emerso dall'inchiesta statistica pubblicata dal Sole24Ore lunedì 14 luglio 2014. Un dato che è stato commentato anche da Giovanni Toti, europarlamentare del gruppo del Partito popolare europeo, intervenuto ieri pomeriggio a Como per discutere di giovani e lavoro.

Alla conferenza “Crisi economica e disoccupazione giovanile: la sfida del PPE” organizzata a Villa Gallia hanno partecipato anche Maria Stella Gelmini, parlamentare e coordinatrice lombarda di Forza Italia e Alessandro Fermi, consigliere regionale lariano di Forza Italia. “E’ un dato sorprendete e che ci deve preoccupare, un dato che sottolinea come grave e diffusa sia la crisi economica - ha commentato Toti - Se anche una realtà produttiva come Como oggi risente in modo così pesante della crisi e di tutte le sue conseguenze, questo è la dimostrazione che tutta l’Italia ha bisogno di reinventarsi un modello di sviluppo che superi gli schemi e le ingessature attuali. Se una zona come questa che attrae turisti da tutto il mondo non è in grado di attirare capitali nè di essere competitiva con la vicina Svizzera dove in molti delocalizzano, allora siamo davvero sulla strada sbagliata e occorre intervenire con decisione per invertire la rotta. Prima che sia troppo tardi.”

Como si sta attivando per cercare di arginare il problema della disoccupazione giovanile attraverso il progetto “ponte generazionale” promosso da Unindustria Como e Regione Lombardia che offre la possibilità concreta a 300 giovani di essere assunti in 300 aziende del territorio. Il lavoratore vicino all’età pensionabile riduce il suo orario di lavoro per permettere la contemporanea assunzione di un giovane. I giovani hanno così la possibilità di intraprendere un percorso di formazione e grazie al sostegno pubblico al lavoratore in uscita viene assicurata l’integrazione contributiva che gli garantisce la piena maturazione pensionistica. “Si tratta di una bellissima iniziativa nata proprio sul nostro territorio – ha spiegato Fermi – è un modello che può funzionare perché da Como potrebbe partire una fase sperimentale per poi raggiungere altre città e diventare così un modello nazionale”.

“Regione Lombardia per incentivare l’occupazione giovanile ha messo in campo anche “Garanzia giovani” – ha concluso il consigliere regionale di Forza Italia – Si tratta di una sorta di contributo che viene dato alle aziende che assumono giovani sotto i 29 anni con contratti a tempo determinato o indeterminato”.

Non poteva mancare una domanda sull’avviso di garanzia che oggi il presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni ha ricevuto dalla Procura di Busto Arsizio perché avrebbe esercitato pressioni per far assumere a tempo determinato due persone vicino a lui. “Roberto Maroni credo che sia una garanzia di legalità – ha commentato Fermi - Non ho alcun dubbio che questa vicenda verrà chiarita nel giro di pochissimo tempo”.

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